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Grande successo per la scuola estiva per insegnanti al museo di storia naturale

La scuola estiva per insegnanti

"La prima scuola estiva per insegnanti al Museo di Storia Naturale, ma, vogliamo sperare, non l’ultima.

Le prenotazioni sono fioccate sin da giugno, ma, ciò che è più importante, al suono dell’ultima campanella gli “allievi” sono usciti entusiasti e impazienti di ripetere l’esperienza.

Per una volta dall’altra parte della cattedra, gli insegnanti di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado hanno preso parte a una “tre giorni di scienza” (per un totale di 28 ore) che li ha visti sperimentare in prima persona esperienze che potrebbero presentare alle rispettive classi.

Il motto della scuola era questo: ripartire dall’osservazione diretta della Natura, anziché dalle pagine di un libro.

Scopo dell’iniziativa era quello di far conoscere le risorse messe a disposizione dal Museo, ma anche di offrire agli stessi insegnanti spunti per proposte di percorsi didattici, l’occasione per uno scambio di idee e la possibilità di non dover essere, per una volta, quelli che hanno tutte le risposte.

Così, ecco che i docenti si aggirano tra gli acquari, armati di penna e di post-it: in breve, i vetri delle vasche sono tappezzati di note, domande, curiosità, osservazioni.

I pesci fanno capolino negli spiragli tra le decine di idee, che poi saranno raccolte dagli operatori e diventeranno spunto di una riflessione collettiva. “Perché questo pesce ha una gobba sulla testa?”; “La luminescenza significa che vive in profondità?”.

Il secondo giorno, troviamo gli insegnanti chini sul prato, a tastare, frugare e scrutare come se avessero perso qualcosa: in realtà quello che stanno cercando è proprio la terra che abbiamo sotto i nostri piedi.

In classe, muniti di microscopi, provette, pinzette e quant’altro, i docenti esaminano zolle di provenienze diverse, cercando di riconoscere le varietà di piante, la composizione del terreno, e isolando i microscopici, numerosissimi ospiti.

Il tempo di lavare il fango dalle mani e ripartono per l’avventura: nel pomeriggio è prevista un’escursione sull’anello di Agnano, dove in passato sono state scoperte alcune tra le più antiche orme di dinosauro al mondo.

Loro, gli insegnanti, si “accontentano” di ritrovare Impronte fossili di pioggia.

Il terzo giorno le cose si fanno davvero dure: è il turno dei “sassi”. Ai docenti il compito di esaminare in prima persona alcuni campioni di minerali: li toccano, li pesano, li passano sotto le lenti e al microscopio, li sfregano su lastre di ceramica, li rompono con un martello, provano la loro reazione al contatto con l’acido…

Al termine della Scuola - infine - c’è il tempo per riflettere sull’esperienza fatta e per programmare gli appuntamenti futuri, sulla base delle esigenze degli insegnanti e nello stile del Museo: fare scienza osservando la Natura, usare le mani e la testa per capire come funziona il mondo intorno a noi.

Per l’organizzazione dell’evento il merito va al direttore del Museo, Roberto Barbuti, ai Servizi Educativi, Patrizia Scaglia e Silvia Sorbi, sotto la guida di Angela Dini, e a tutto il personale e ai ragazzi del servizio civile.

A tenere le fila di queste giornate speciali si sono avvicendati Vincenzo Terreni, Lucia Stelli, nel suo doppio ruolo di insegnante e di membro dell’ANISN (Associazione Nazionale Insegnanti), Sezione Pisa, il responsabile della sezione Vertebrati del Museo Simone Farina, Silvia Caravita, che già altre volte si era occupata di didattica museale, e la vicedirettrice del Museo.

Un pensiero speciale a Paolo Guidoni, che pur avendo contribuito all’ideazione e alla strutturazione dell’evento non ha potuto essere presente di persona".

Fonte: Museo di Storia Naturale Università di Pisa - Ufficio Stampa

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