Il mistero della scomparsa di Antonio Proia, il carabiniere che si è perso nei boschi di Follonica nel 2013, rimane tale. Le ricerche iniziate sabato sono state interrotte ieri mattina, domenica 13 settembre, verso le 10,30 a causa del temporale, con fulmini e pioggia che non ha permesso la conclusione delle indagini.
Comitato Pro Proia con il presidente Carlo Giannarelli in prima fila, familiari (la moglie Rosa, i figli Annarita, Diana, Federico e nipoti), Enti con la Prefettura e i Vigili del Fuoco responsabili delle ricerche a terra, associazioni locali e regionali e singoli volontari hanno perlustrato boschi, terreni, fossi e anfratti, secondo il programma dell’ Hbdd di Rosignano
Sono stati rintracciati tre reperti ossei che a prima vista non sono sembrati rilevanti, ma comunque consegnati al dott. Fausto Meciani dell’Asl9, per gli esami di approfondimento
Una cinquantina le persone intervenute per solidarietà, giunte anche da altre regioni, quali Tommaso Congera e la moglie Barbara Zanel del comitato cinofili di Cervignano del Friuli (Udine), le criminologhe Giordana Colli e Emanuela Fancello del Coemm di Olbia e Parma. In azione anche i cani da valanga della Guardia di Finanza di Passo Rolle e Auronzo di Cadore.
Le ricerche, non ancora concluse, hanno tuttavia acconsentito: ”Una proficua opera di bonifica – ha asserito Vincenzo Sgavoncelli – che ha portato ad aggiungere zone da escludere dal lavoro futuro”.
Fonte: Ufficio Stampa Fondazione Noi del Golfo