In occasione della Festa della Madonna della Cintola,protettrice della Venerabile Arciconfraternita della Misericordia, è previsto, a Empoli, il saluto alle Suore di San Giuseppe, presenti sul territorio da 165 anni.
Per motivi di età e per ragioni economiche le sei suore rimaste nella struttura di Via Fabiani, lasciano la città per altre destinazioni.
Domenica 13 settembre alle 17 nella Chiesa di Sant'Agostino esibizione dei bambini della Prima Comunione e ascolto di alcune testimonianze.
Alle 18.30 verrà concelebrata una Santa Messa cui seguirà un intrattenimento nei locali adiacenti. Le suore salutando la città, invitano gli ex alunni dell'Istituto e i componenti dei vari gruppi che frequentano la struttura a partecipare.
La storia delle suore di San Giuseppe dell'Apparizione a Empoli
Le Suore sono presenti a Empoli fin dal 1850 all’ Ambrogiana di Montelupo Fiorentino come addette alla vigilanza delle detenute del carcere giudiziario femminile. Il direttore del carcere, Luigi Bertocci, pensò che quel locale poteva essere utilizzato come manicomio, certo di non nuocere alle Suore; chiese e ottenne l’autorizzazione del Ministero, che però le invitò ad andarsene, perché il loro servizio sarebbe stato affidato alle guardie, indicando loro un possibile trasferimento alla casa penale di Perugia. La Superiora, Madre Clotilde, non volle accettare, perché questo cambiamento avrebbe significato mandare via le Suore di un’altra Congregazione che si trovavano lì. Cercò quindi di destinare le “sue” Suore in varie case; una decina però rimasero fino alla fine del 1875. Dal 1874 al 1875 ricevettero una paga, cosa che permise loro di prendere in considerazione l’idea di cercare una casa in affitto a Empoli.
Proprio durante questa ricerca, incontrarono un pio signore, Tommaso Del Vivo, il quale le accompagnò dal Sindaco di Empoli Sig. Emilio Del Vivo, che le accolse benignamente, permettendo loro di aprire un asilo infantile.
Preoccupate prima di tutto di realizzare lo spirito della loro vocazione, cercarono fin dall’inizio di mettere in prima linea l’educazione religiosa e morale delle anime loro affidate, servendosi per tale scopo dell’insegnamento, sempre impartito scrupolosamente da insegnanti munite di documenti , tecnica e pratica tali da meritare sempre soddisfacenti risultati, tanto da arrivare ad avere fino a 200 iscritti. Fu costituito il primo nucleo della scuola elementare privata, che nel 1880 ricevette per la prima volta l’autorizzazione dalle competenti autorità scolastiche. Nel 1903, su richiesta del Vescovo di Firenze, Alfonso Maria Mastrangelo, fu aperto un asilo anche a Cortenuova. Successivamente, una scuola per l’infanzia e un laboratorio per ragazze. Nel 1917, mentre era Superiora la Madre Massimina Bonfigli, molto amata dal popolo empolese, furono aggiunte le scuole complementari.
Fu affidato loro anche l’insegnamento del catechismo ai bambini della Parrocchia e a quelli del Vicariato, preparazione e istruzione alla Prima Comunione, assistenza alle giovani operaie, cura e assistenza ai vecchi inabili al lavoro (fin dal 1899), refezione ai poveri, ricreatorio festivo femminile, conferenze religiose. In una parola, sanno farsi “angeli consolatori di ogni miseria; con dedizione e amore ammirevoli educano ed istruiscono i figli del popolo”. Nel 1923, il 17 Giugno, in una festa organizzata dalla Venerabile Arciconfraternita della Misericordia, le Suore furono fatte oggetto di una pubblica dimostrazione di riconoscenza da parte della popolazione, e, alla presenza di una folla numerosa, Suor Ida Paoleschi - che da più di vent’anni prestava la sua opera al Ricovero - fu decorata nel teatro pubblico della medaglia d’oro.
Nel 1925 le Suore di San Giuseppe dell’Apparizione si trasferirono dalla vecchia casa di Via Jacopo Carrucci, in Via Leonardo da Vinci, nel vecchio Castello di Empoli (un tempo occupato dagli Agostiniani, dediti agli studi filosofici, e in seguito dai Padri Scolopi), passando così dall’esterno nel centro del paese.
Nel 1926, dato il buon sviluppo delle opere, l’Arciconfraternita della Misericordia affiancò al Ricovero un’altra istituzione: l’orfanatrofio femminile, anche questo affidato alle Suore “Giuseppine”,conoscendo il loro zelo e lo spirito di sacrificio, avendole viste da molti anni all’opera presso i bimbi dell’asilo e presso i vecchi del Ricovero. L’orfanatrofio maschile fu inaugurato più tardi, nel 1928, da Elena di Savoia, regina d’Italia, venuta apposta per questa occasione. (In quegli anni infatti erano molti i bambini che rimanevano senza genitori a causa della grave epidemia di polmonite che i medici chiamavano “spagnola”.)
Nel 1930, urgendo la necessità di un nuovo locale, con aule maggiormente rispondenti alle esigenze della didattica e dell’igiene, la Madre Emilia Gaini cominciò le pratiche relative all’acquisto di un terreno di proprietà del Sig. Vannucci in Via G. Fabiani. E così il 9 Febbraio 1931, fu posata la prima pietra della Cappella. Compì l’opera Monsignor Gennaro Bucchi, assistito da altri Sacerdoti. Assistettero anche il Commissario del Comune, le autorità cittadine, la Rev. Madre Generale, la Madre del Ricovero, le Suore Vincenziane, le alunne accompagnate dagli insegnanti e una folla di popolo. Una grossa pietra cubica incavata fu posata per mezzo di una gru sul pilastro della Cappella dalla parte del Vangelo. Nell’incavo della pietra fu deposto un tubo di vetro massiccio contenente una pergamena con una dicitura latina composta dal Prof. Vittorio Fabiani con i nomi e le firme dei rappresentanti della comunità di Empoli, una reliquia della Madre Fondatrice, una medaglia del Sacro Cuore, una medaglia della Madonna Miracolosa e una di San Giuseppe.
La Cappella è al centro dell’ampio edificio, formato da due grandi ali: sulla destra, in Via Cavour, ci sono le abitazioni delle Suore; sulla sinistra, in Via Fabiani, l’asilo. I due fabbricati sono uniti da un giardino e il passaggio interno per le Suore.
Nell’Aprile del 1933 S.E. Mons. Elia dalla Costa, alla presenza di tutte le Suore, la Madre Generale, e le autorità cittadine, consacrò l’altare della nuova Cappella, dove, nel mese di Maggio, alcune bambine fecero la loro Prima Comunione. Vengono organizzati ritiri per le ragazze del popolo e arrivano le prime giovani che desiderano consacrarsi al Signore e donarsi come fanno quelle Suore.
Con il protrarsi della 2°guerra mondiale, i locali dell’asilo vengono requisiti e trasformati in ospedale militare tedesco. Durante questo periodo, alcune Suore svolgeranno la loro missione come infermiere. Ciononostante, nel 1941, per la prima volta, si svolgono nell’Istituto gli esami di ammissione alla 1° Media; e nel mese di Novembre, il Provveditore agli studi di Firenze rilascia all’Istituto - che nel 1932 fu consacrato al Sacro Cuore di Gesù - la copia del decreto di autorizzazione per l’apertura della Scuola Professionale Femminile, e il 1° Luglio dell’anno successivo iniziano gli esami di abilitazione magistrale.
II 25 Agosto del 1942, con una cerimonia solenne e molto suggestiva e fra la commozione generale, ha luogo la “vestizione” di nove postulanti (prendono l’abito religioso, non ancora i voti).
Nel 1943 Antonio Bagnoli (Tonino, lo scolaretto vispo e diligente che aveva ricevuto la sua prima educazione presso la scuola elementare di Cortenuova diretta dalle suore di San Giuseppe dell’Apparizione) - appena eletto Vescovo di Volterra dal Cardinale Elia Dalla Costa - si reca nell’Istituto di Via Fabiani per celebrare la Santa Messa, conferendo anche il Sacramento della Cresima ad un alunno dell’Istituto stesso.
Il 26 Dicembre dello stesso anno c’è il grande bombardamento che colpisce Empoli. In pochi attimi distruzione e morte alla stazione e alle Cascine: una moltitudine di orfani, di vedove, di soli al mondo piange su un cumulo di rovine. L’Istituto, protetto da San Giuseppe, nonostante vetri e lampadari rotti e porte sconquassate, non subisce danni esterni. La Superiora manda le Suore più giovani e spaventate a Vinci con un camion tedesco messo a loro disposizione. Alcune Suore più coraggiose aiutano ad estrarre i sinistrati dalle macerie, con grande edificazione dei presenti. Tuttavia sono costrette tutte a sfollare, lasciare Empoli e rifugiarsi nelle sale parrocchiali o ospitate da persone pie che mettono a loro disposizione alcune stanze: chi a Vinci, chi a Marlia, chi a Castelfiorentino, chi a Settignano, San Giusto, Monterappoli. Agli inizi del 1944 cominciano a ritornare e si stabiliscono alla Villa Salvadori (località La Pieve), dove prendono in affitto alcune stanze e riaprono le scuole elementari e medie; in seguito, anche le magistrali.
L’8 maggio 1945 c’è un movimento insolito nella cittadina; viene dato l’ordine di sospendere la scuola: la guerra è finita. A mezzogiorno, le campane delle poche chiese rimaste, suonano per la Supplica alla Madonna del Rosario.
Il lavoro svolto e il carisma della Fondatrice, Emilia de Vialar, fa sì che altre ragazze sentano la chiamata a far parte di quest’ordine. Così, il 21 luglio 1946, dopo la Santa Messa celebrata dal Proposto Monsignor Ascanio Palloni, si svolge la commovente cerimonia della vestizione di 4 postulanti, fra le quali c’è l’empolese Angela De Greef.
Nel frattempo,per la grande affluenza di alunni, sorge la necessità di ampliare l’ambiente scolastico, e il 24 Ottobre 1948, viene inaugurato il nuovo locale annesso all’Istituto Sacro Cuore in Via Fabiani, alla presenza del Proposto Monsignor Palloni, il Provveditore agli studi di Firenze, il Sindaco di Empoli, i Padri Scolopi. Tutti hanno ammirato la luminosità dell’ambiente, l’eleganza e l’arredamento delle nuove aule scolastiche, l’attrezzatura del gabinetto scientifico, dove le allieve avranno modo di fare le loro esperienze e di assistere a lezioni pratiche interessantissime. Arriva anche la tanto sospirata parificazione della Scuola Magistrale.
Il 1951 è un anno memorabile per le Suore di San Giuseppe dell’Apparizione: il 24 Giugno, in Vaticano, la loro Fondatrice, Emilia de Vialar, viene proclamata Santa da Papa Pio XII°, e il 15 Settembre ha luogo la vestizione di 4 postulanti empolesi: Mara Bellini (che prenderà il nome di Suor Francesca Romana), Elide Fabbri (Suor Maria Giulia), Tecla Bartoli (Suor Teresa del Bambin Gesù) e Maria Pianta (Suor Alipia). L’anno successivo, una reliquia di Santa Emilia viene traslata nell’insigne Collegiata Sant’Andrea di Empoli, fra uno straordinario tripudio di fedeli che onora la Santa con triduo solenne di feste.
Per quasi un ventennio l’Istituto delle “Giuseppine”, come comunemente vengono chiamate (30 Suore circa), accoglie tantissimi alunni ( fino a 40 educande che rimanevano all’interno), perché ritenuto molto formativo sia dal punto di vista scolastico che educativo, tanto da essere insignito, da parte del Direttore Didattico, di una medaglia d’oro e di una pergamena.
Col passare degli anni, le iscrizioni diminuiscono, perché, essendo un Istituto Privato, quindi senza sovvenzioni da parte dello Stato, c’era una retta da pagare e molte famiglie, pur volendo dare ai loro figli anche un’educazione religiosa, si sono viste costrette a mandarli alle scuole statali. Così, nel 1973 vengono soppresse le scuole elementari. Gli ambienti scolastici, però, vengono affittati dal Comune (sollecitato da molte mamme); in questo modo i bambini, anche se non sono seguiti dalle Suore, rimangono perlomeno nello stesso stabile. Dopo due anni, cesseranno le scuole medie e le magistrali, anche perché nel frattempo le Suore che insegnavano si sono ritirate per raggiunti limiti di età; le più giovani vengono inviate in missione: Guatemala,Siria, Perù, Mauritania, Romania, Bulgaria.
Che fare? Come portare avanti i carismi di evangelizzazione e istruzione della Madre Fondatrice - donna coraggiosa e audace - restando semplici, aperte, accoglienti, e manifestare l’amore di Dio per gli uomini nel servirli come fratelli qui a Empoli?
Subito, viene organizzato un corso accelerato per il conseguimento del diploma d’asilo, riservato ai lavoratori (quindi serale) e viene aperto un asilo infantile che accoglie anche bambini al di sotto di tre anni, per agevolare le mamme che lavorano (dato che quelli comunali non li accettano), con orario dalle 7 del mattino fino al ritorno in famiglia dei genitori. Poi, nel succedersi del tempo, vengono organizzati incontri di ragazzi e ragazze, dai 10 ai 14 anni, per conversare sulle Parabole del perdono e sul Sacramento della Riconciliazione; alcune Suore vanno a fare Catechismo nelle Parrocchie (dove distribuiscono anche la Comunione), altre visitano gli ammalati e le persone sole, portando loro conforto e aiutandole nei piccoli lavori domestici; si accolgono ragazzi e ragazze che hanno bisogno di aiuto per il dopo-scuola elementare; si riuniscono gruppi di ragazze per insegnare loro a lavorare di cucito, a recitare e trascorrere così un po’ di tempo in armonia e serenità; si tengono corsi per catechisti sul nuovo Catechismo per adulti; si aiutano persone in difficoltà economiche, per quanto possibile, trovando loro anche il lavoro o un’abitazione; una Suora presta la sua opera all’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Montelupo Fiorentino con visite e catechesi settimanali, assicurando in questo ambiente una presenza di Chiesa che si china su una grande miseria umana; la Suora responsabile della comunità anima il gruppo “Amici di Santa Emilia” per l’ascolto e meditazione del Vangelo della domenica successiva; una Suora insegna Religione nella scuola materna gestita dalla cooperativa “Piccolo Principe” all’interno dell’Istituto; vengono aiutate delle ragazze cinesi che necessitano di sostegno scolastico. In una parola, le Suore (attualmente ne sono rimaste solo sei) si trasformano in una comunità di fraternità, attenta ai bisogni di coloro che le circondano, con una mentalità aperta ai segni dello Spirito e dei tempi.
Durante l’ora di Adorazione quotidiana e i Vespri la Cappella viene aperta a tutti - dalle 17 alle 18 - e viene tenuta aperta anche alcune ore della mattina per dar modo ai fedeli che lo desiderano di partecipare alla Santa Messa.
Vengono anche accolti gruppi di preghiera: i Neocatecumenali, un gruppo del Rinnovamento nello Spirito, la Comunità Filippina e la Georgiana (che fanno le loro celebrazioni nella propria lingua e poi si ritrovano per vivere momenti di fraternità), un gruppo di ascolto della Parola di Dio con un contributo biblico da parte di Don Daniele Rossi, ….. fino ad oggi, quando è stata presa la decisione di terminare questa presenza per motivi economici, l’età avanzata delle Suore …
Arrivederci, care Suore: ci mancherete, e tanto. Di due cose siamo certi: che rimarrete nei nostri cuori e che ci accompagnerete sempre con le vostre preghiere. Grazie, grazie, grazie!