Dopo l'ennesima passeggiata fascista nella nostra città, quelle passeggiate delle quali vieni a sapere soltanto il giorno dopo, riteniamo opportuno dire qualcosa su quello che sta succedendo.
Innanzi tutto una premessa: il fascismo nella nostra città è sempre arrivato dai Comuni vicini. Il metodo è da sempre lo stesso: negli anni venti intervenne l'esercito per supportare le squadracce fasciste nella "conquista" del Comune, perché da soli riuscirono soltanto a rimediare grandi delusioni per non dire altro.
Negli anni duemila assistiamo -sulla stampa naturalmente - allo "schiaffo" alla città della Resistenza, dopo due passeggiate pubblicizzate soltanto il giorno successivo.
Poco da dire in merito al metodo, sempre lo stesso: quello di far sapere di essere arrivati in città, in 4, soltanto in macchina durante viaggio di ritorno verso casa propria.
Altra cosa è il merito della questione: molto facile speculare su disgrazie altrui, molto facile annunciare proteste contro i "presunti profughi" (se sono profughi o meno, a noi interessa poco). L'attuale legge sull'immigrazione è stata scritta da Bossi e da Fini, personaggi molto più vicini alla loro storia politica che alla nostra.
Il resto sono soltanto trasferte fuori casa delle quali la città viene a sapere il giorno dopo.
La questione che ci preme sottolineare è che EMPOLI È LA CAPITALE MORALE DELLA RESISTENZA IN TOSCANA e che siamo in tanti non più disposti ad accettare trasferte nascoste e vigliacche per qualche trafiletto sul giornale.