L'immigrazione è uno dei temi più caldi di questa estate afosa: il dibattito politico è controverso, e l'accoglienza è ormai uno dei nodi cruciali della discussione. È proprio l'accoglienza dei profughi arrivati ad Empoli che ha portato in città il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi.
È arrivato nel tardo pomeriggio di oggi, mercoledì 2 settembre, alle 17.40, alla sede della Misericordia di Empoli dove lo aspettavano alcuni sindaci del territorio: Brenda Barnini (Empoli), Alessio Spinelli (Fucecchio) e Paolo Masetti (Montelupo Fiorentino). È stata la seconda tappa della giornata di Rossi che poche ore prima era passato a trovare il centro di accoglienza di San Giuliano Terme.
Insieme a loro era presente anche Vittorio Bugli, assessore regionale alla presidenza, e Dario Parrini, segretario regionale del PD e deputato. Ad accogliere Rossi anche il presidente della Misericordia di Empoli, Pier Luigi Ciari, che ha fatto gli onori di casa mostrando la struttura di volontariato.
"Bisogna vedere la realtà concreta, per non rimare sempre rinchiuso dietro a una scrivania e non saper poi parlare ai cittadini - così ha spiegato la sua visita ad Empoli, Enrico Rossi - In Toscana sono quasi 6.000 gli immigrati e sono mesi che stiamo seguendo le loro vicende. Bisogna fare attenzione però a non far diventare le persone e le loro storie tragiche solo dei numeri - prosegue Rossi - L'immigrazione è un problema e non va assolutamente nascosto: come tutti i problemi deve essere affrontato, anche se questo richiede impegno e fatica".
Anche il sindaco di Empoli, Brenda Barnini, ha rilasciato alcune dichiarazioni: "Ho voluto fortemente presenti i sindaci del Circondario perché in questi ultimi mesi abbiamo fatto un grande lavoro di squadra. Quella degli immigrati, voglio sottolinearlo, non è un'emergenza".
"Per la Misericordia l'accoglienza è normale: n0n importa chi si presenta alla nostra porta, se è qualcuno che ha bisogno d'aiuto noi glielo diamo - ha detto Pier Luigi Ciari, presidente dell'Arciconfraternita - Oltre al mangiare e al vestire dobbiamo però trovare anche una soluzione per occupare queste persone".
Enrico Rossi è stato poi accompagnato a visitare la struttura di accoglienza, all'interno del complesso 'San Girolamo Emiliani' in via Verdi: è qui che il presidente ha potuto vedere coi propri occhi il lavoro svolto dalla Misericordia per aiutare chi scappa dalle difficoltà del proprio Paese.
"Lavoravo in un'azienda agricola, poi sono stato discriminato perché cristiano e la mia ragazza è stata uccisa. Per questo sono fuggito dal mio paese e adesso vivo in Italia". È questa la storia di uno degli profughi che alloggia nel palazzo e che ha molto colpito il presidente Rossi.
Storie vere, crude che parlano di persone disperate che non riescono più a vivere nel proprio paese e che scappano affrontando mille difficoltà: "Se sapevo che arrivare qua sarebbe stata così dura? Assolutamente no, io per fortuna sono sopravvissuto al naufragio della barca che ci stava trasportando qua: molti che erano con me non ce l'hanno fatta", conclude la sua storia il giovane migrante.
Una storia tragica, una delle tante di coloro i quali raggiungono l'Italia: una delle vicende che Rossi ha ascoltato e che devono servire a sensibilizzare sia i cittadini sia le parti politiche che operano sulla questione dell'accoglienza.

Giorgio Galimberti