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Chiusura degli uffici postali, i sindaci: "Il nostro grido la marcia su Firenze"

(foto Veronica Gentile per gonews.it)

Il conto alla rovescia è partito. Manca una settimana esatta alla data di chiusura dei tre sportelli del Chianti e degli altri 56 inseriti nel piano di razionalizzazione messo in campo da Poste. Oltre alle riduzioni di orario di apertura, l'operazione prevede l'interruzione netta dei servizi nei piccoli centri urbani come San Donato in Poggio, nel Comune di Tavarnelle, La Romola, nel Comune di San Casciano e Marcialla, nel Comune di Barberino Val d'Elsa. Ogni giorno che passa, 'assordato' dal silenzio dell'azienda, è un giorno tolto alla possibilità di concertare, confrontarsi e dialogare con le amministrazioni comunali sulle alternative possibili.

“Continuiamo a sperare che Poste faccia un passo indietro - commentano i sindaci Massimiliano Pescini, David Baroncelli, Paolo Sottani, Giacomo Trentanovi - e interrompa questa operazione che consideriamo ingiusta e insensibile alle reali necessità del nostro territorio, frazioni collinari e montane dove, oltre alle annose criticità legate alla mobilità, si registra un'elevata percentuale di persone anziane che ha bisogno di essere supportata con l'erogazione di servizi mirati, non comprendiamo le ragioni per le quali Poste non abbia valutato soluzioni alternative rispetto all'unica strada percorsa fino a questo momento, la chiusura; a dispetto del taglio di un servizio che rischia di favorire le condizioni di isolamento delle frazioni più distanti e delle piccole località del Chianti, alcune delle quali prive di istituti bancari e servizi analoghi, noi continuiamo la nostra battaglia di piazza e legale per tutelare e difendere i diritti dei cittadini, primo fra tutti l'accesso ad un servizio pubblico e universale che l'azienda è chiamata a garantire”.

Per diffondere l'ennesimo grido di protesta contro la chiusura degli uffici postali i sindaci del Chianti tornano a manifestare in fascia tricolore al fianco delle loro comunità scendendo in piazza, in via Pellicceria a Firenze dove è situata la sede regionale di Poste. E' l'iniziativa promossa dai Comuni di Barberino Val d'Elsa, Greve in Chianti, San Casciano e Tavarnelle Val di Pesa estesa a tutte le amministrazioni toscane colpite dai tagli e organizzata in collaborazione con Anci e Uncem.

Alla protesta collettiva in programma giovedì 3 settembre alle ore 10 parteciperanno il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e numerosi gruppi di cittadini del Chianti. “Non si tratta solo della chiusura di un ufficio postale ma di un pezzo dello Stato che se ne va – commentano i referenti dei comitati civici del Chianti Sandro Matteini, Filippo Ninci, Emanuele Sbaragli, Carlo Nozzi – non vogliamo essere abbandonati, procedere con l'eliminazione di questi sportelli che svolgono un'importante funzione sociale nelle piccole comunità significa mettere a rischio l'autonomia dei cittadini, soprattutto quelli più deboli”. L'appello segue le numerose mobilitazioni avvenute nelle scorse settimane tra cui fiaccolate, assemblee, banchi di protesta per la raccolte di firme, bombingmail.

 

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