Come sempre accade dopo un tragedia annunciata, le chiacchiere da bar del lunedì mattina si susseguono alle sfilate delle Istituzioni, come sempre assenti fino al giorno precedente. In realtà, le tragedie non sono annunciate: sono anni che le tragedie stanno facendo le “prove” per il “concerto di fine anno”. Basta ricordare l'alluvione delle zone di Albinia per comprendere la gravità della situazione in cui, ancora oggi, versa la Maremma. Da quel giorno, nulla è cambiato e le tragedie non potranno che susseguirsi. Le Istituzioni, come è solito ormai da anni, si incolpano a vicenda, in perfetto stile politichese per il quale è sempre colpa dell'Amministrazione precedente. Nel frattempo, ancora molti residenti in zona Albinia devono vedere il primo euro per i danni subiti; figuriamoci, allora, se si pensa agli albergatori ed ai gestori degli stabilimenti che, in questi giorni, stanno vedendosi cancellare decine e decine di prenotazioni. Il Sistema, ormai, sta crollando sulle sue stesse incoerenze. Una volta vigeva la regola dell'”Aiutati che Dio t'aiuta”, ovvero le Istituzioni (Consorzio di Bonifica et similia) provvedevano alla pulizia dei fiumi, coadiuvate dai contadini, i quali provvedevano alla pulizia del letto del fiume limitrofo alla loro terra, col risultato che non vi erano presenti occlusioni al passaggio dell'acqua. Oggi, non sia mai che si possa pulire il letto del fiume vicino alla propria terra: ci vogliono i permessi (se te li danno) e le Associazioni ambientaliste griderebbero allo scandalo per la distruzione dell'ecosistema naturale, senza però pensare ai danni che derivano da una mancata pulizia del letto dei fiumi. I danni di questi ultimi giorni non sono ancora facilmente definibili. L'unica cosa chiara è che i cittadini ed i lavoratori sono abbandonati a sé stessi. I soldi non ci sono mai per dare un servizio ed una sicurezza al cittadino, salvo poi trovarli per abbattere i pini di Marina, senza dare delle chiare spiegazioni ai cittadini che li convincano, davvero, che quei pini sono malati. Ci chiediamo, inoltre, come mai, ad oggi, nessuna Amministrazione comunale abbia pensato alla riqualifica del Diversivo o ad una soluzione che preveda lo sfogo dell'Ombrone in situazioni come quelle sopra citate. Dobbiamo, forse, aspettare che la catastrofe arrivi al “concerto di fine anno” per iniziare a pensare ad una soluzione? Forza Nuova, come accade ormai in tutta Italia, sarà presente al fianco dei cittadini con un unico imperativo categorico: riprenderci la nostra libertà, i nostri diritti, la nostra sicurezza e la nostra Terra.
Forza Nuova Grosseto
Il Responsabile
Federico Trotta