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Caserma Gonzaga, avanti tutta con 'Non case ma Città 2.0'

“Sara un percorso intenso, 6 mesi di incontri pubblici, focus groups, video interviste, passeggiate dentro l’area della Caserma. Coinvolgeremo i cittadini del quartiere, i cittadini di Scandicci e tutti quelli della città metropolitana interessati, per disegnare insieme a loro il futuro, quello che potrà essere un nuovo pezzo ecologico di città, una seconda “Città giardino” dopo l’Isolotto”, questo quanto afferma il presidente del Quartiere 4 Mirko Dormentoni a proposito del progetto partecipativo di cui il Quartiere 4 del Comune di Firenze è referente operativo, che partirà a ottobre in collaborazione con gli Assessorati all’Urbanistica e al Patrimonio del Comune di Firenze e con il Comune di Scandicci e grazie al sostegno della Autorità per la Partecipazione della Regione Toscana. “Per questo – aggiunge Mirko Dormentoni – lo abbiamo chiamato “Non Case ma Città 2.0” richiamando il discorso di Giorgio La Pira quando inauguro il villaggio Ina-Casa dell’Isolotto nel 1954. Era nel nostro programma di mandato e in quello del Sindaco Nardella e, come sempre, cerchiamo di mantenere le promesse”.

L’area dei Lupi di Toscana, 450.000 mq compresi i terreni privati circostanti come da Regolamento Urbanistico, per 55.000 mq di superfici totali recuperabili ed edificabili con il 60% residenziale di cui la maggior parte di edilizia sociale, sarà oggetto di una vera e propria “sperimentazione democratica”. Infatti il percorso di partecipazione, che coinvolgerà singoli cittadini ma anche associazioni, comitati e i proprietari dei terreni circostanti (interessati per il meccanismo della perequazione/trasferimento di superfici aggiuntive), sarà svolto in due fasi. La prima, quella più consistente, sarà finalizzata a contribuire alla definizione degli obiettivi (“cosa vorrei che diventasse”) e dei vincoli (“cosa non vorrei che diventasse”) del Concorso di progettazione urbana internazionale. La seconda, questa una vera novità metodologica, si svolgerà durante il Concorso stesso, tra la prima e la seconda fase, chiamando i cittadini o una loro rappresentanza a dire la loro, punti di forza e punti di debolezza, sui primi 5 schermi di progetto selezionati che dovranno sviluppare poi il progetto vero e proprio nella seconda fase.

Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa

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