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Ordinanza antidegrado: il sindaco obbliga i proprietari ad intervenire sui terreni incolti

Giacomo Trentanovi

Semaforo rosso per i proprietari di terreni incolti nei centri abitati di Barberino Val d’Elsa. La presenza di rovi, erbacce, arbusti, alberi e rami secchi negli appezzamenti di terreni lasciati a se stessi possono causare problemi di igiene e salute pubblica, oltre che compromettere le condizioni di decoro urbano. E’ il sindaco Giacomo Trentanovi a porre un freno al fenomeno con l’emissione di un’apposita ordinanza che mira ad arginare l’incuria degli spazi incolti. Il documento stabilisce l'obbligo di provvedere alla manutenzione e impone ai proprietari di intervenire sulle loro aree con il taglio dell’erba, degli alberi, delle piante e siepi, e rimozione dello sfalcio nelle aree private e in particolare in quelle che sporgono su aree pubbliche o di uso pubblico.

“Non è solo una questione di decoro del territorio – spiega il sindaco - queste aree abbandonate possono mettere a rischio l’incolumità delle persone perché costituiscono un habitat naturale per topi, ratti, serpenti, insetti ed altri animali; non solo, possono costituire ambienti favorevoli alla propagazione di incendi”. “Per evitare inconvenienti igienico-sanitari – prosegue il sindaco - ho disposto che i proprietari intervengano in tempi rapidi e garantiscano la pulizia dei terreni, una costante e accurata manutenzione di questi luoghi può evitare anche problemi legati alla visibilità delle strade e dei marciapiedi soprattutto in corrispondenza delle curve”.

Secondo quanto predisposto dall’ordinanza i trasgressori, chiamati ad intervenire e a bonificare le aree dove sono presenti accumuli di rifiuti o materiale di scarto entro il 29 agosto, rischiano multe fino a 500 euro. “L’impegno di tutti – conclude Trentanovi – deve essere quello di tenere pulite e curate le aree del territorio comunale, i vantaggi e i benefici di un territorio che tiene lontano il degrado, evita ambienti favorevoli alla proliferazione di animali ed insetti e previene e contrasta la formazione di focolai di incendio sono destinati a ricadere su tutta la comunità”.

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