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Sicurezza, Fns-Cisl: "Carenze e scelte sbagliate, soprattutto nella polizia giudiziaria"

L'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Montelupo Fiorentino (foto gonews.it)

Ferragosto alle porte, anche per le Donne e gli Uomini del Corpo Forestale dello Stato, del Corpo di Polizia Penitenziaria, del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco, che come loro solito – in molti - assicureranno il funzionamento di settori strategici della Sicurezza e del Soccorso Pubblico, lavorando in giornate in cui i Cittadini normalmente non pensano all’impegno ed alla professionalità che questi Operatori mettono al servizio della Collettività.

Ed il primo pensiero va ai Colleghi del Corpo Forestale cui il Governo, sordo a tutte le richieste di soprassedere alla soppressione del Corpo, ha inteso regalare una estate d’incertezza e di preoccupazioni.

Non serve addentrarsi nelle motivazioni che hanno portato la Totalità dei Sindacati (insieme ad innumerevoli Associazioni che operano nel campo dell’Ecologia, della protezione della flora, della fauna, dell’agricoltura) ad opporsi all’ipotesi di trasferimento di tutto il Personale nell’Arma dei Carabinieri, ma basterebbe pensare che prima del 2° conflitto mondiale, negli anni ’30, il regime fascista compiva una scelta “moderna” e smilitarizzava il CFS facendolo diventare il primo ad ordinamento civile tra le 5 Forze di Polizia.

Dopo 80 anni circa c’è voluto Renzi - ed un Governo che si dichiara democratico - per fare una operazione inversa e tornare invece a militarizzare la funzione di Polizia Ambientale in Italia. E pensare che con il Governo Prodi, pochi anni fa, il centrosinistra aveva decretato la fine della leva militare obbligatoria, rendendo possibile un impegno civile dei Giovani del nostro paese anche per tante funzioni nell’ambito della Protezione Civile e non solo.

Altro discorso riguarda invece la Polizia Penitenziaria, che in molti pensano abbia risolto tanti dei problemi che discendevano da un intollerabile sovraffollamento carcerario, con un numero enorme di detenuti in più ai posti disponibili.

E’ vero oggi in Toscana i detenuti sono poche centinaia di più di quelli che lo Stato prevederebbe nei carceri della regione, ma nessuno spiega che questo importante numero di detenuti non è distribuito nei carceri toscani nella proporzione decretata dal Ministero della Giustizia; sono molti infatti i Reparti detentivi chiusi negli Istituti Penitenziari della toscana (chi per ristrutturazione, altri per inagibilità) che di fatto il sovraffollamento si realizza comunque negli altri Reparti aperti in regione.

In ragione di questo il Personale di Polizia Penitenziaria rimane carente numericamente e con un pericoloso invecchiamento anagrafico del Personale stesso che richiederebbe l’arrivo di forze nuove a dare man forte per le tante attività realizzate in ogni realtà.

Se a questo aggiungiamo una gestione distratta, colpevolmente distratta, da parte dell’Amministrazione Penitenziaria, che consente abusi e sperperi, con l’utilizzo di Personale in servizi non previsti e/o totalmente impropri per le finalità e per il rispetto delle norme gestionali e contrattuali, il conto è presto fatto.

In taluni casi abbiamo fatto esposti anche alla Corte dei Conti ed attendiamo di conoscere se almeno da questi ambiti Istituzionali arriveranno segnali idonei a far ripensare il Ministero su certe scelte. Evitiamo poi di ricordare la scelta politica di chiudere l’OPG, non avendo una REMS dove portare gli Internati, e realizzando il proseguimento di quella stessa attività a Montelupo Fiorentino che fino ad oggi ha assicurato un servizio essenziale alla Società, pur nella non applicazione della legge di riforma.

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