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Al Castello di Verrazzano per il primo board internazionale istituito dalla Fondazione

Il Castello di Verrazzano

Gli accademici delle migliori realtà universitarie americane ed europee s’incontrano al Castello di Verrazzano per il primo board internazionale istituito dall’omonima Fondazione. Il Comitato Scientifico si identifica come il centro di ricerche per la politica agroalimentare, il paesaggio e l’ambiente per tramandare l’avventura del navigatore Giovanni Da Verrazzano a chi ancora non la conosce e per mantenere viva la memoria della sua figura, non solo come abile navigatore ma anche come uomo di lettere e di cultura. Giovanni da Verrazzano fu il primo a scoprire la Baia di New York (17 aprile 1524) e la Costa Atlantica degli Stati Uniti e il Paese, in suo onore, decide di intitolargli il Verrazzano Narrows Bridge, il ponte più lungo del mondo che - oltre ad essere l’emblema del collegamento tra l’Italia e l’America - è di fatto il simbolo della Fondazione di Verrazzano.

In cambio, quest’ultima si impegna a creare le condizioni affinché questo ponte che lega culture ed ambiti diversi sia sempre più trafficato e che riesca ad esprimere il suo valore storico e culturale a chi è di passaggio. Ed è anche di questo che tratteranno i membri del Comitato Scientifico, riflettendo in primo luogo sul collegamento di idee ed esperienze fra docenti americani ed europei, per dimostrare che la distanza geografica non ostacola la vicinanza “intellettuale” delle realtà a cui questi illustri personaggi appartengono.

Il Ponte di Verrazzano diventa il ponte culturale tra America, Europa, Africa e Australia che così vengono collegati idealmente Il board, voluto da Luigi Giovanni Cappellini – Presidente della Fondazione, è composto da: Davide Gaeta, Docente di Agribusiness presso la Facoltà di Economia dell’Università di Verona; Julian Alston, docente Agricultural and Research Economics presso University of California, Davis, Direttore Robert Mondavi Institute Centre for Wine Economics, Direttore Associato dell’Agricoltural Issues Centre; Kym Anderson, docente di Economia all’Università di Adelaide (Australia), nonché direttore degli Studi Economici Internazionali, del Centro di Ricerca dell’Economia Vitivinicola e specialista in Trade Policy ed in controversie legate alla World Trade Organization; Alan Olmstead, docente di Economic History e Agricoltural History University of California, Davis, membro del board di direttori del National Bureau of Economic Research, tra i principali consiglieri di Kissinger; Gordon Rausser, docente di Resource Economics presso University of California Berkeley, specialista in economia e statistica, economista capo dell’Agency for International Development e pluripremiato vincitore American Agricoltural Economics Association; Daniel Sumner, docente di Agricoltural and Resource Economics presso University of California, Davis, e specialista in National and International Agricoltural Economics and Policy, Agricultural Marketing and Trade, Production Economics, and Econometrics; Johan Swinnen, Professore di Development Economics and Director of LICOS Center for Institutions and Economic Performance at the University of Leuven (KUL) in Belgium e Senior Research al Centre for European Policy Studies (CEPS), Brussels.

La sede dell’evento non poteva che essere il Castello di Verrazzano, oggi proprietà della famiglia Cappellini che fornirà agli illustri Accademici un’accoglienza di tutto rispetto. A partire dalla cena di benvenuto nell’incantevole terrazza del Castello a base di prodotti tipici e allietata da musica classica, per poi passare alla cerimonia d’inaugurazione e alla cena ufficiale di presentazione del board al cospetto delle autorità cittadine e della Famiglia.

Il Castello con la sua suggestiva posizione tra Firenze e Siena diventa la splendida cornice di un evento internazionale dove il dialogo fra agronomi, economisti e specialisti sembra ricreare l’atmosfera di tanti secoli fa, quella che aveva stimolato Giovanni da Verrazzano ad intraprendere il viaggio che ha “sconvolto” la geografia e la cultura. Il board ed il ponte altro non sono che il concretizzarsi di un legame culturale e storico stretto fra americani ed italiani, tramandato da generazioni.

Il ritrovo di persone di spicco in ambiti diversi, infatti, stimolerà e spingerà la curiosità dei membri del comitato a scoprire nuovi aspetti della scienza, a viaggiare e a condividere i propri studi, le proprie scoperte ed, indirettamente, la propria cultura. America e Italia non sono mai state tanto vicine e si prevede che il rapporto si intensifichi e si rafforzi negli anni a venire. La possibilità di avere a Verrazzano il gotha degli economisti che si mettono a disposizione della Fondazione è e deve essere inteso non solo come patrimonio della Toscana ma di tutto il Paese.

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