Le organizzazioni sindacali dei trasporti mettono in evidenza che gli accordi siglati nell’ambito della conferenza dei servizi del 1994, che comprende anche gli accordi per il sotto attraversamento di Firenze prevedono la creazione, attraverso i binari di superficie liberati grazie al tunnel TAV, un sistema integrato (Tranvia-Ferrovia e Autobus) di mobilità cittadina tale da ricomprendere tutta la piana di Firenze.
In quest’ottica era prevista la realizzazione di una linea ferroviaria con doppio binario tra Osmannoro e Campi Bisenzio.
Oggi però “salta agli occhi” che esiste una programmazione della tramvia linea 2 e 4, già finanziate, che rispettivamente (SMN-Peretola-Polo scientifico di Sesto) e (Leopolda-Le Piagge-Campi Bisenzio) si muovono alla periferia dell'area industriale di Osmannoro senza alcuna penetrazione, penalizzando una zona industriale/logistica/commerciale a forte presenza di lavoratori che arrivano dalla città e dalla periferia.
Filt-Fit-Uilt denunciano come una delle aree più congestionate dal traffico fiorentino, quella di Osmannoro, viene completamente ignorata dai Comuni interessati che hanno preferito far passare la nuova rete tramviaria lontano dalle industrie previlegiando esclusivamente i centri abitati “E’ un grave errore che occorre colmare subito con una nuova programmazione utilizzando le infrastrutture già esistenti attraverso il prolungamento della ferrovia fino a Campi che oggi si ferma alle officine ferroviarie di Osmannoro.
Gianfranco Conti della Filt/Cgil, Stefano Boni della Fit/Cisl e Michele Panzieri della UilT/Uil rilanciano sostenendo che si possono fare tutte le scelte che si vogliono, come ipotizzare il prolungamento della tramvia linea 2 da Sesto alle Piagge, oppure stabilire delle linee dedicate servite da autobus, oppure come ipotizzato sopra di realizzare il prolungamento della Ferrovia-Osmannoro fino a Campi ma quello invece che non possiamo fare è rimanere senza certezze della valorizzazione dell'area industriale.
Per questo le OO.SS per conto dei loro segretari Gianfranco Conti, Stefano Boni e Michele Panzieri chiedono alle istituzioni in particolare al Comune di Firenze, Città Metropolitana e alla Regione Toscana di convocare una apposita riunione per esaminare la questione mettendo al centro la vocazione industriale e manifatturiera di tutta la zona. La ripresa, lo sviluppo e l’occupazione coniugati al rispetto dell’ambiente e al miglioramento della qualità della vita si rilanciano anche mettendo a disposizione dei cittadini lavoratori e delle aziende dei servizi di trasporto puntuali ed efficienti.
Fonte: Ufficio Stampa Cgil Toscana