Concludiamo il mese di luglio con la rubrica dedicata alle vostre richieste!
Qui sotto la lettera di una nostra lettrice che ringraziamo.
Salve, avrei un quesito per voi se potete rispondermi. Mio compagno viaggia spesso per promozioni e premi sul lavoro e io, soffrendo di attacchi di panico per la paura di volare, perche' nella mia mente si insinua la paura di morire, che l'aereo precipiti, non vado mai con lui, purtroppo non condividendo delle cose che sarebbero bellissime fatte insieme. Adesso ci hanno proposto un viaggio di ben 10 ore di aereo e io di getto ho detto si, ma adesso sto gia' male al pensiero, ho mal di stomaco e sento come quando partono gli attacchi di panico…e mancano 2 mesi alla partenza!!! Secondo voi e' meglio che rinunci ed abbia un approccio un po' piu' dolce ai viaggi in aereo? Cioe' viaggi piu' brevi per abituarmi? Potrei prendere degli ansiolitici forti altrimenti per non capirci niente sia sul pullman che sull'aereo? Ho sentito parlare di medicinali ... Funzionano? Grazie per le risposte.
Salve, intanto vogliamo ringraziarla per le sue domande; possiamo dirle che, per quanto riguarda i farmaci, ci sono diversi ansiolitici in commercio che possono attenuare i sintomi ansiosi: alcuni vengono assunti regolarmente, altri solo in caso di bisogno. Per capire quale è più adatto al suo caso, sarebbe opportuno rivolgersi ad uno specialista, in questo caso uno psichiatra.
In merito alle altre domande, le possiamo dire che l'ansia è un'emozione e pertanto ha un suo scopo ed una sua funzione. L’ansia è un segnale d’allarme per noi! Non dobbiamo temerla, ma dobbiamo imparare ad interpretarla!
Arriva per segnalarci che c’è una parte di noi in crisi e ci spinge ad affrontarla. Se lo facciamo non solo guariamo dall’ansia ma miglioriamo la nostra sicurezza personale e la nostra vita!
Lei , soffrendo già di attacchi di panico, presta molta attenzione a determinati sintomi fisici e mette in atto comportamenti di evitamento che rinforzano le sue convinzioni ed i suoi pensieri negativi e disfunzionali su quelle situazioni, creando un circolo vizioso. Potrebbe, in effetti, essere utile andare per step e provare prima con situazioni più semplici, lavorando, anche all' interno di un suo percorso terapeutico, sulle sue convinzioni che mantengono il panico.
Si può rivolgere ad un terapeuta cognitivo-comportamentale per lavorare specificatamente sul panico attraverso esposizioni e tecniche per gestione dell'ansia.
Studio Psicologico Il Cammino vi saluta, vi aspetta a settembre con nuovi articoli e vi augura Buone Vacanze!
Nel caso in cui vogliate suggerirci un argomento da affrontare o esporci una vostra problematica o preoccupazione scriveteci a studiopsicologicoilcammino@gmail.com, e noi vi risponderemo o pubblicando la lettera in forma anonima o affrontando la tematica da voi richiesta.