“Stupiscono le affermazioni, prive di ogni fondamento, riportate oggi da alcuni quotidiani in merito alle future applicazioni del regolamento edilizio, che darebbe luogo addirittura – a detta di alcune forze di opposizione – alla speculazione nel centro della città. Con il voto di ieri al contrario si conclude un percorso molto importante per Firenze iniziato nel 2011 con l’approvazione del piano strutturale e, pochi mesi fa, con l’approvazione del regolamento urbanistico, in grado di dare certezza sulle regole fondamentali per i singoli cittadini, gli operatori del settore ma anche per coloro che possono investire in città”. Così il Presidente della Commissione Urbanistica Leonardo Bieber (Pd).
“Già con l’approvazione del regolamento urbanistico – prosegue Bieber – l’amministrazione comunale aveva deciso, proprio al fine di garantire alti standard di qualità e di abitabilità, che la superficie minima di un appartamento non potesse essere inferiore a 50 metri quadri (il doppio della media nazionale!), riducibili soltanto al di fuori dell’area Unesco a 28 mq, che è il limite minimo previsto dalla legge del 1975. L’eliminazione del cosiddetto “lato quieto” (introdotto su richiesta degli uffici nel 2014) ovvero l’obbligo di mantenimento di almeno un locale primario con affaccio non sulla pubblica via – ha affermato poi il presidente della commissione urbanistica – in verità, va incontro alle esigenze di tantissimi cittadini, prima ancora che degli operatori del settore, per facilitare la possibilità di effettuare ristrutturazioni, chiaramente nel pieno rispetto dei requisiti degli standard qualitativi e di abitabilità previsti dal regolamento stesso (metratura e taglio degli alloggi, requisiti igienico-sanitari e acustici, ventilazione dei locali, ecc.).
Non solo quindi questo regolamento non è permissivo verso interventi nel centro storico, ma addirittura, per facilitare il ritorno della residenza di fiorentini in centro prevede – nei casi di recupero di una destinazione residenziale originaria e documentata – il mantenimento di condizioni che non verifichino il rispetto dei requisiti igienico-sanitari prescritti per le abitazioni, a condizione che sia recuperata l’originaria consistenza dell’unità immobiliare, che siano adottate tutte le misure possibili di miglioramento, che sia verificato il parametro di alloggio minimo, ecc.
Il testo approvato, cioè, disciplina in modo preciso e puntuale le varie fattispecie d’intervento, coniugando certezze delle regole (ad esempio è stato tolto il potere di deroga della ASL che avrebbe potuto portare a discrezionalità nei giudizi), tutela di standard di abitabilità elevati rispetto alla media nazionale, strumenti completamente innovativi (basti pensare all’utilizzo temporaneo di contenitori dismessi per destinazioni diverse da quelle originarie inserito nel RUC), sostenibilità ambientale (vedi l’ampliamento dei limiti per il miglioramento delle prestazioni energetiche nelle coperture degli immobili), ma anche praticità, semplificazione, buon senso e attenzione per un settore importante capace di coniugare identità con sviluppo: questa è la visione che la maggioranza di Palazzo Vecchio ha dato della propria città.
Dall’opposizione abbiamo ascoltato invece soltanto il silenzio o “strilli” strumentali e completamente infondati come le affermazioni del capogruppo di Sel Tommaso Grassi”.
Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa