Dare vita a un grande polo museale di tipo scientifico, unificando tutte le varie realtà presenti sul territorio fiorentino, che potrebbe sorgere nella caserma degli allievi marescialli a Firenze, una volta che sarà liberata. E' la proposta lanciata oggi dal sindaco di Firenze Dario Nardella, che ha la delega alla cultura, in una comunicazione al consiglio comunale sul tema della cultura.
"Firenze è la città di Galileo e Leonardo - ha sottolineato - ma il grande patrimonio scientifico di Firenze spesso è meno conosciuto rispetto a quello artistico culturale". Per questo motivo, nell'ottica di potenziare ancora di più l'offerta culturale di Firenze, il primo cittadino ha lanciato l'idea di raccogliere e riunire il patrimonio contenuto nelle 16 realtà, tra musei e collezioni scientifiche, presenti sul territorio. Un centro unico del sapere scientifico che potrebbe sorgere all'interno della caserma allievi marescialli in modo da "destinare quel luogo all'interesse della città".
Secondo Nardella questa operazione offrirebbe "3 tipi di vantaggi: ovvero aumentare l'offerta culturale fuori dal cosiddetto quadrilatero romano; porre una realtà davanti alla stazione Smn che potrebbe così aiutare a riqualificare l'intera area; e dare vita alla grande operazione culturale di svelare al mondo anche la grandezza del nostro patrimonio scientifico che non è conosciuto come quello artistico. Sarebbe il patrimonio più grande d'Italia". Nardella ha spiegato di aver parlato ieri con il ministro Giannini, che ha la delega per il sapere scientifico, di questo progetto e - ha detto - "ho trovato il suo grande interesse. Ci incontreremo nelle prossime settimane per iniziare a lavorare sull'idea".
"Grandi Uffizi siano priorità nazionale"
Per Firenze "la cultura è il nostro ossigeno, la nostra storia e identità, e sarà anche il nostro futuro. Per questo credo che il ministro Franceschini abbia le carte per inserire tra i grandi progetti prioritari a livello nazionale il completamento dei Grandi Uffizi. Al pari di Pompei". Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, che ha la delega alla cultura, in una comunicazione al Consiglio comunale.
"Sono convinto - ha aggiunto - che l'unica strada sia aggiornare il piano di finanziamento dell'opera e portarlo in fondo nel quadro di interesse nazionale".