“Assolti perché il fatto non sussiste”. Questa mattina il Tribunale di Firenze ha prosciolto da ogni accusa il presidente di Publiambiente Paolo Regini e con lui tutti gli altri funzionari dell’azienda, nel processo che lo vedeva imputato per abuso di ufficio nell’ambito di affidamenti alla cooperativa sociale Mimosa.
Così il Presidente Regini: “Non posso che essere soddisfatto per l’esito di questo processo che riconosce la totale correttezza del nostro operato. Le scelte che abbiamo compiuto non sono mai state mosse da ragioni diverse da quelle della solidarietà sociale: abbiamo sempre operato esclusivamente nel rispetto della legge e nell’interesse di soggetti ‘con possibilità diversa’ per dar loro dignità, speranza e futuro”.
Franco Mori: «Soddisfazione e orgoglio per aver applicato correttamente una legge complessa»
Il vicesindaco del Comune di Empoli Franco Mori commenta la sentenza che lo vede assolto con formula piena perché il fatto non sussiste nell’ambito del processo per il quale era imputato, come dirigente di Publiambiente, insieme ad altre cinque persone dipendenti della stessa azienda.
«Avevo espresso qualche settimana fa massima fiducia nella giustizia e grande serenità per quelli che sarebbero stati gli esiti di questo processo. Di fronte a questa assoluzione con formula piena, perché il fatto non sussiste, non sono dunque sorpreso. La ritengo un passaggio a questo punto doveroso di questa vicenda, una tappa che fa massima chiarezza su una questione su cui all’epoca ebbi, insieme ai miei colleghi, il coraggio e la coerenza di puntare con forte convinzione.
E’ chiaro che dopo essere stato rinviato a giudizio i sentimenti che emergono sono quelli di soddisfazione e orgoglio. La soddisfazione professionale di aver ben lavorato: studiando, interpretando e applicando correttamente una legge complessa. Orgoglio per averlo fatto con coraggio, contribuendo almeno in parte affinché ragazzi e ragazze meravigliosi uscissero dalle chiuse stanze per andare in strada a lavorare e ricevere a fine mese una giusta busta paga. La soddisfazione è conseguente al giudizio. L’orgoglio c’era, c’è e ci sarebbe stato a prescindere».