La Consulta, con sentenza del 9 luglio scorso, ha dichiarato costituzionalmente illegittimo l’articolo dell’Art Bonus, il decreto che porta la firma del ministro Franceschini, che riguarda la possibilità di revocare le licenze commerciali su suolo pubblico nei siti di particolare valore artistico e monumentale. Articolo strettamente collegato alla questione delle bancarelle di piazza dei Miracoli attualmente trasferite in piazza Manin. I giudici costituzionali hanno accolto il ricorso presentato dalla Regione Campania, ritenendo che l’articolo in questione non “prevede l'intesa a garanzia della leale collaborazione fra Stato e Regioni”.
Uscendo dal linguaggio tecnico, vuol dire che la competenza di revocare eventualmente le licenze del suolo pubblico sono di esclusiva competenza del Comune attraverso il proprio piano del commercio. Decade quindi quella parte del decreto Franceschini che così recitava: “i competenti uffici territoriali del Ministero (leggi Sovrintendenze) e i Comuni avviano procedimenti di riesame delle autorizzazioni e delle concessioni di suolo pubblico che risultino non più compatibili con la tutela del decoro dei siti culturali”. Un pronunciamento che riapre quindi la questione della bancarelle, riportando la vicenda in un confronto diretto tra amministrazione comunale e operatori commerciali, attraverso le loro associazioni di categoria. Sono state infatti proprio Confesercenti e Confcommercio a rendere nota questa sentenza auspicando quindi una ripresa del confronto con Palazzo Gambacorti in vista del prossimo 30 settembre quando scadrà la ulteriore proroga al cantiere per il rifacimento della facciata del Museo delle Sinopie.
Fonte: Ufficio Stampa Confesercenti