Prosegue la pubblicazione delle recensioni delle 27 opere selezionate dalla giuria del Premio Letterario Pozzale Luigi Russo che giunge quest’anno alla 63a edizione.
In attesa della consegna, che avverrà la sera di giovedì 16 luglio, a partire dalle 21.30, nel Chiostro degli Agostiniani, il Comitato organizzatore ha deciso di far conoscere i libri che sono stati valutati. Le recensioni vengono pubblicate, una al giorno, sul sito web premiopozzale.it e sulla pagina facebook collegata.
Uno scritto redatto direttamente dai componenti del comitato, appassionati di lettura ed esperti che vogliono far conoscere le opere partecipanti al premio.
Una recensione al giorno è il modo per accompagnare i cittadini e chi ama la lettura verso la cerimonia di premiazione del riconoscimento, nato a Pozzale nel 1948.
TITOLO: Al di là del genio femminile
AUTORE: Benedetta Selene Zorzi
CASA EDITRICE: Carocci 2014
L’autrice è una monaca benedettina, docente di patrologia e attiva sul web come redattrice di riviste telematiche e ideatrice del sito del coordinamento Teologhe italiane. Questo è il suo terzo libro, ed è dedicato a “donne e genere nella storia della teologia cristiana”: una lettura assai utile per rendersi conto dell’effervescenza e vitalità di un campo di riflessione che si vorrebbe desertificare, da parte di chi soggiace a spinte fondamentaliste. Naturalmente non se ne esce con controspinte altrettanto semplificate, ma grazie a percorsi di riflessione articolati. I brevi cenni autobiografici presenti nella postfazione illuminano sull’origine delle ricerche che poi hanno dato vita al libro: vi intravediamo la giovane dottoranda in teologia reticente ad affrontare questioni femministe, anche perché appartenente a una generazione che ha avuto accesso a parità di opportunità a scuola e nello sport, e costretta a misurarsi, proprio nel corso della ricerca, “con concezioni spesso inammissibili e penalizzanti per le donne, di cui si potevano seguire modifiche e sviluppi nel corso della storia, ma anche processi involutivi”.
Zorzi muove dalla distinzione tra femminile, figure femminili e donne concrete, offrendo testimonianze di scritture di quest’ultima categoria, ed evitando così di lavorare su modelli di spiritualità femminile costruite a partire da definizioni di femminilità individuate da pensatori uomini o comunque condizionate da assunti culturali.
Segue una ricognizione delle teorie relative alla donna a partire dall’antichità classica ed ebraica, con analisi particolarmente acute sugli effetti del tema della creazione “a immagine e somiglianza di Dio” sulla questione femminile. Il lettore non specialista ma attento vi può imparare molto, soprattutto su quanto a lungo tali presupposti antichi abbiano operato nella teologia cattolica.
Un capitolo è dedicato a “Femminilità e vita cristiana”; dopo un’analisi delle metafore femminili adoperate per parlare della vita spirituale e di Dio, si giunge a una discussione degli stereotipi antifemministi presenti nella storia del cristianesimo, dovuti soprattutto alla parzialità di prospettiva (esclusivamente maschile) con cui è stata condotta per secoli la riflessione sulla donna.
Il sesto e ultimo capitolo e le conclusioni chiariscono come l’uso del genere per parlare di Dio possa nutrire la riflessione teologica e influenzare più ricche relazioni ecclesiali tra i sessi, giungendo così a problematizzare la categoria di “genio femminile”, per individuare un percorso di arricchimento linguistico e pratico sulla differenza, che non accetti caratteristiche stereotipe imposte e discriminatorie.
Non è detto, scrive l’autrice, che lo schema con cui da secoli si interpreta l’essere umano “secondo una distinzione anima-corpo (sessuato) sia ancora utile per comprendere il mistero della persona, anche rispetto alle nuove scoperte delle scienze”. E spunti euristici e categorie provenienti dai Gender Studies, come riconosce l’autrice, hanno permesso “nuovi approcci per comprendere sotto altri punti di vista il deposito della fede e i dogmi dell’antropologia e della cristologia”.
Tale disegno ambizioso è supportato non solo da competenze e conoscenze rilevanti, ma anche da una non usuale capacità di coniugare tensione interpretativa e limpidezza di dettato.
Fonte: Comune di Empoli - Ufficio stampa