Se girando per le strade vi dovesse capitare di imbattervi in una decina di persone vestite da frati un po' malmessi e intenti a suonare il sax non vi impressionate, avete semplicemente incrociato la vostra strada con quella della Badabimbumband intenta a divertirsi facendo quello che le riesce meglio fare: suonare per strada. Definirla una street band in senso classico, però, pare riduttivo visto che questi ragazzi, nati artisticamente e molti anche anagraficamente a Empoli, sono un qualcosa di più e di diverso di una classica seppur intrigante street band. Loro, infatti, sono già da tempo oltre, sono un vero e proprio spettacolo itinerante che ormai da dieci anni si diverte e diverte le persone con la sua capacità di fare spettacolo in strada e la sua creatività. <Nessuna band è come la nostra> si legge nella copertina dell'ultimo Cd <un divertimento continuo, uno sbalordimento senza fine>. E a Empoli lo sappiamo fin troppo bene visto che spesso abbiamo il piacere e la fortuna di vederli nel 'giro' e visto soprattutto che mercoledì spegneremo con loro agli Agostiniani le prime dieci candeline. Per questo un salto nelle stanze del Centro Attività Musicali a capire dal fondatore e ideatore Sandro Tani come nasce, come si è sviluppata, cosa farà e cosa è la Badabimbumband, ci voleva proprio.
Nasce ormai dieci anni fà, misi insieme dieci allievi al tempo minorenni del C.A.M. per fare una street band e da lì è iniziato il nostro lungo percorso che ci ha portato a proporre circa 1500 spettacoli in Italia ed in molti altri paesi europei
Di street band ce ne sono tante, ma voi siete diversi. Qual è stato il punto di svolta?
Quando ci vide Alessandro Gigli che ha fatto di noi la prima band del teatro di strada italiano. Non c'è bisogno che dica io che lui ha idee che sono avanti rispetto a tutti, spesso confesso che anche noi fatichiamo sulle prime a capirle, ma gli siamo andati sempre dietro ed i risultati si sono visti. Lui cercava una band giovane che non fosse strutturata ma pronta a farsi plasmare secondo quello che aveva in mente e noi ci siamo fidati. Così, grazie alle sue idee ed alla fondamentale regia di Italo Pecoretti, c'è stata la svolta, abbiamo portato in strada questi spettacoli e siamo diventati qualcosa di diverso rispetto ad una classica street band. Senza di loro ci saremmo sicuramente divertiti ma non avremmo fatto niente di originale e diverso rispetto a tanti altri
Lo avresti mai pensato quando ti venne l'idea originaria?
Sinceramente quando nascemmo no, fu una vera e propria scommessa e nessuno poteva immaginare che avrebbe preso questa direzione. Fra l'altro al nostro interno c'era al tempo gente che studiava e che ora, con gli anni, si è laureata o ha iniziato a lavorare, io sono diventato babbo due volte e quindi abbiamo tutti dovuto conciliare gli impegni e le vicende personali e professionali della vita con la band. Ce l'abbiamo fatta grazie agli sforzi comuni, al fatto che ci siamo dati una mano l'un l'altro, al fatto che siamo amici
E' cambiata negli anni la Band?
Ci sono stati solo due cambi, al 90% siamo sempre gli stessi. Capite bene quindi che ormai siamo un gruppo, passiamo tanti giorni dell'anno insieme a giro a suonare ed è nato un qualcosa che va oltre il semplice aspetto artistico, un rapporto umano fortissimo
Quanto è forte il vostro legame con Empoli?
Quasi tutti siamo empolesi, o comunque della zona. E poi la nascita ed il legame ancora forte che c'è con il Cam che si trova nel vecchio ospedale di Empoli in via Paladini. Senza dimenticare che Opus Band, ad esempio, lo abbiamo registrato nell'auditorium del liceo Pontormo
Fate molte date?
Sì, per questo si tratta di un divertimento, ma anche di un impegno non da poco. Anche perchè abbiamo iniziato a muoverci in diversi paesi europei: Austria, Germania, Irlanda, Francia, Spagna e proprio di recente Slovenia
Parliamo dei vostri spettacoli
Il primo è stato Bandita, la banda che non c'era, poi Wanna Gonna Show ed ora arriva Opus Band, tre lavori dai quali sono nati altrettanti Cd. Nella riuscita non possiamo certo dimenticare il Terzostudio di Alberto Masoni a cui dobbiamo molto per la sua produzione. Lui è un altro dei segreti del successo
A premi come andiamo?
Oltre a suonare in giro per l'Europa, che è già di per sè un bel premio, ora è arrivata un'altra bella soddisfazione. Abbiamo mandato quasi per gioco la nostra proposta artistica al Sax Open di Strasburgo ed è stata accettata. E' una ribalta molto prestigiosa, basti dire che siamo stati selezionati in 300 su circa 1200 proposte ricevute da tutto il mondo. Suoneremo il 12 e il 13 di luglio. Poi con Wanna Gonna Show abbiamo vinto il concorso internazionale per street band "Haizetara" di Amorebieta nei Paesi Baschi, in Spagna: primi classificati, con ampio margine, e premio del pubblico
Cosa ci puoi dire di Opus Band che presentate mercoledì sera?
Si gioca sull'alternanza fra sacro e profano, fra dannazione e resurrezione, fra castigo e gioia sfrenata, il tutto accompagnato da rock, musica classica, disco e danze medioevali. Il trasformismo della Band stavolta è musicale
Vogliamo ricordare infine i nomi della mitica Badabimbumband che suona in Opus Band?
Certo, oltre a me, Riccardo Guazzini, Duccio Castellacci, Eraldo Taverni, Susanne Boger, Marco Seri, Alessio Crocetti, Pierpaolo Coccolini, Omar Andrea Daini, Gabriele Mugnaini, Jacopo Salvadori e Massimo Giannini
Cosa vedi nel vostro futuro?
E chi lo può sapere? visto quello che ci è successo in questi dieci anni e visto come siamo strutturati è impossibile dirlo. Vediamo cosa accadrà da ora in avanti, per il momento aspettiamo tutti quanti mercoledì sera al chiostro degli Agostiniani. Rifaremo vecchi brani e presenteremo il nuovo spettacolo
E ci sarà da divertirsi, come sempre quando c'è la mitica Badabimbumband. L'invito è sempre lo stesso: provate a prenderli
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Marco Mainardi