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Dramma popolare, il regista Calenda in persona racconta la sua 'Passio Hominis'

Antonio Calenda (foto gonews.it)

Le inquietudini dell’uomo, i drammi di questo nostro tempo, del secolo che ci siamo lasciati alle spalle, per capire il valore profondo e senza epoca della Passione. Antonio Calenda, regista di «Passio Hominis» - il testo scelto per il debutto nazionale del dramma popolare il prossimo luglio - incontra il pubblico di San Miniato,domani sera (venerdì 26 giugno) alle 17,30 a Palazzo Grifoni, sede della Fondazione Crsm.

Un incontro per raccontare e spiegare quest’opera dalle radici antichissime e attualissime: il testo è frutto della rielaborazione di una sacra rappresentazione di origine medievale e costituito da un manoscritto che la monaca teatina Maria Jacoba Fioria curò come copista negli anni 1576 e 1577. Ma il suo valore è intatto.

La Passione» ha interpretato gli accadimenti emblematici del Novecento ed è una riflessione, a sua volta, sulla parabola dell’ esistenza, dei travagli di cui la storia è pervasa.Infatti i momenti di più alta intensità del dolore individuale e collettivo li ritroviamo nella tragedia della Seconda Guerra Mondiale, nei giorni del terrorismo, negli anni di piombo dell’Italia calibro nove, del sequestro Moro e delle stragi.

Questo sarà il contesto in cui si svolgerà l’opera con la regia di Antonio Calenda che lo scorso anno dette a San Miniato uno spettacolo dal successo straordinario: «Finis Terrae». Introdotto dal presidente della Fondazione Idp Marzio Gabbanini Calenda racconterà come nasce e come sarà questa Passione che avrà come protagonista principale la famosa e brava Lina Sastri alla sua prima partecipazione a San Miniato dove, in quasi settant’anni, è passato il meglio del Teatro italiano. Sarà don Piero Ciardella ad intervistare Calenda.

Fonte: Fondazione Istituto Dramma Popolare

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