Ruba un telefonino da un pacco postale che un giovane della Valdera aveva spedito in Sicilia, dopo averlo venduto su facebook. Nei guai è finito un 44enne pisano, B.M. le iniziali, dipendente di Poste Italiane, risulta indagato alla Procura della Repubblica di Pisa per il reato di peculato continuato e per porto abusivo di arma da taglio.
Il commissariato di Pontedera ha operato in questi mesi dopo aver ricevuto la denuncia da parte del mittente del pacco. Il destinatario, infatti, nella scatola giunta a destinazione ha trovato solo del polistirolo, quando aveva invece pagato 150 euro per acquistare il cellulare. Era stata così inoltrata un’informativa di polizia alla Procura di Pisa.
Le successive indagini hanno accertato che il telefono cellulare era nella disponibilità di un dipendente delle Poste Italiane per il quale era stato richiesto un decreto di perquisizione personale e locale.
Verso la fine del mese di febbraio personale della Squadra di Polizia Giudiziaria del commissariato pontederese e della polposta di Pisa hanno così messo in atto la perquisizione, trovando e sequestrando il telefono oltre a un altro cellulare di ultima generazione, di dubbia provenienza, e un pugnale con una svastica incisa sul manico.
Le successive indagini hanno poi accertato che anche l’altro telefono cellulare rinvenuto nel corso della perquisizione era stato provento di furto in danno di un uomo residente in Liguria, che l’aveva spedito via posta a una donna che l’aveva acquistato dopo averlo visto su un noto portale on line. Tuttavia, l’acquirente, non riscontrando le caratteristiche indicate nella proposta di vendita, lo aveva pagato rispedendolo al mittente. Quest’ultimo, ricevendo il pacco vuoto, aveva pensato a una truffa e lo aveva denunciato alla locale Procura.
Poste Italiane, all’esito del giudizio penale, valuterà le conseguenze disciplinari della condotta del proprio dipendente.