gonews.it

Massimo Brizzi, il signore degli insetti

Massimo Brizzi al 'lavoro'

E' una delle persone che a Empoli tutti conoscono visto che ormai da tanti anni lavora al cinema La Perla, ma il lato intrigante da scoprire di Massimo Brizzi non è tanto nella sua professione, quanto nella sua passione per tutto quanto in natura è piccolo, anche infinitamente piccolo ma comunque fotografabile. Se ne volete una prova basta che andiate presso la biblioteca Fucini dove, fino al prossimo 27 giugno, c'è la sua ultima mostra il cui titolo spiega un po' tutto: immagini dal microcosmo.
Massimo, come nasce questa passione?
Ce l'ho fin da piccolo, quando ero ancora bambino. Poi l'ho messa per un po' nel cassetto salvo poi ritirarla fuori e coltivarla sempre di più nel corso degli anni abbinandola alla fotografia micro e macro

Cosa fotografi?
Piccoli insetti, minerali, liquidi, cose che sfuggono all'occhio umano ma che sono visibili solo grazie ad apparecchiature particolari e specifiche. Il mio obiettivo è dare continuità al micro ed al macro, perchè una cosa non può vivere senza l'altra

Hai fatto studi sulla materia?
Certo, ma tutti da autodidatta, pura e semplice passione. Mi sono costruito le basi studiando e documentandomi su entomologia, microscopia e mineralogia. Grazie a questo, posso ammirare cose affascinanti della natura, cose che altrimenti non si potrebbero vedere, e fotografarle

Dunque, per capire, quando hai tempo libero parti e...
Vado nel padule o in un bosco e mi guardo attorno a 360 gradi per capire cosa c'è di interessante tipo pozzanghere, minerali, insetti. Questi ultimi li fotografo nel loro ambiente, mentre del resto prelevo un campione che poi studio ed analizzo in laboratorio. Se c'è qualcosa che merita faccio poi le foto

I tuoi terreni di 'caccia' in zona?
Il Padule di Fucecchio e la riserva naturale di Carmignano

Difficile fotografare gli insetti?
Vanno avvicinati nel modo giusto e bisogna essere pronti a scattare, ma ormai sono abbastanza esperto. Il bello di queste foto agli insetti è proprio saper cogliere l'attimo
E i liquidi?
Pullulano di organismi che sono adibiti alla autodepurazione. Per capirsi, più sudicia è l'acqua o la pozzanghera e meglio è per me
Passione costosa?
Sì, ma me la sono costruita nel tempo rinunciando magari ad altre cose per investire nelle attrezzature tecniche. Così mi sono fatto un piccolo laboratorio
La cosa più affascinante che ricordi di aver fotografato?
Un giorno al Padule di Fucecchio c'era una pozza di acqua che ribolliva letteralmente. Era un turbinio di insetti che rilasciavano le uova, uno spettacolo bellissimo. Ci tornai due giorni dopo e non c'era niente, tutto tranquillo
A parte la soddisfazione, altri riconoscimenti?
Certo, ho avuto due premi, uno all'Olympus Bioscape ed uno al Nikon Small World, poi pubblicazioni in riviste patinate specializzate, mostre, la collaborazione con l'Ansa sezione scienza e tecnica ed una collaborazione con l'Università
Cosa sogni di fotografare?
Organismi non classificati, quelli che mutano adattandosi all'ambiente che cambia. La natura è una cosa sconfinata, mostra cose meravigliose. Ad esempio ho fotografato anche il tartigrado, detto orso d'acqua. E' un organismo che vive vicino ai corsi d'acqua e che, quando questi seccano, si chiude e va in animazione sospesa, uno stato nel quale può stare lunghissimo tempo. Poi, quando risente l'acqua, torna alla vita normale. Questo per far capire quanto questo sia un mondo incredibile, sconfinato e bellissimo. La natura non finisce mai di stupire ed affascinare

i lavori di Massimo li potete trovare anche sul suo sito www.massimobrizzi.it

Exit mobile version