La crisi economica sembra aver superato la fase più critica, ma ancora alcuni settori del commercio non hanno intercettato l’inversione di tendenza.
Turismo, ristorazione e pubblici esercizi presentano invece alcuni numeri incoraggianti. Per quanto riguarda il commercio nella Provincia di Firenze le imprese registrate alla Camera di Commercio sono 10.045, di cui 1.374 alimentari e 8.671 non alimentari. Rispetto ad aprile 2014 si registra una variazione in negativo pari allo 0,8% (+0,4% settore alimentare, -0,9% non alimentare). Nel primo trimestre 2015 le imprese iscritte risultano 129, di cui 25 alimentari e 104 non alimentari. Per quanto riguarda le cessazioni: 280 le attività che hanno chiuso, di cui 32 alimentari e 248 non alimentari. Se, invece, si analizzano solo i dati relativi al Comune di Firenze si hanno segnali più incoraggianti: con una variazione rispetto ad aprile 2014 pari a -0,2%.
Per quanto riguarda il turismo: le strutture ricettive rispetto a marzo 2014 registrano una variazione in positivo del 3,96%, pari ad un aumento di 51 unità per un totale di 1.340 attività. Nel primo trimestre si ha un saldo tra aperture e chiusure pari a -5 (con 28 aperture e 33 chiusure). Anche la ristorazione presenta segnali incoraggianti rispetto a marzo 2014 con una variazione in positivo del 4,91%, pari ad un aumento di 150 unità per un totale di 3.206 attività. Nel primo trimestre 2015 si registra un saldo tra aperture e chiusure pari -24 unità (con 45 aperture e 69 cessazioni). Bar e Pubblici esercizi mostrano una variazione in positivo dello 0,86% pari ad un aumento di 21 unità per un totale di 2.473 attività. Nel primo trimestre si ha comunque un saldo negativo tra aperture e chiusure pari a -35 (con 20 aperture e 55 chiusure).
“Si può senz’altro parlare di due diverse velocità, commenta Nico Gronchi, Presidente Confesercenti Firenze, in questo momento, alquanto complicato di passaggio al “post-crisi”: bisognerà vedere se questa piccola performance dei settori turismo, food, beverage riuscirà a consolidarsi e quindi svolgere una funzione di traino anche per gli altri settori più in difficoltà.” “Sicuramente, continua Gronchi, aldilà delle presenze turistiche in costante aumento, per alcune categorie merceologiche (per esempio abbigliamento) ed alcuni territori (EmpoleseValdelsa, Piana Fiorentina) occorrerà attendere una seria ripartenza dei consumi interni prima di intravedere, dati alla mano, l’uscita dal tunnel”. E’ necessario completare un percorso di “exit strategy” dalla crisi, mettendo in campo “poche cose ma buone”: sostegno al credito di impresa, rilancio dei consumi, semplificazione degli adempimenti, modernizzazione infrastrutturale del territorio”. Chiediamo alla politica ed ai “nostri” amministratori, adesso che si è finalmente conclusa anche la campagna elettorale per le elezioni regionali, di attivarsi rapidamente in tale direzione”
Fonte: Confesercenti Città metropolitana Firenze