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Abusivismo di parrucchieri ed estetisti, parte la campagna di Confartigianato. I dati della Provincia

No all'abusivismo nel settore delle acconciature e del benessere. È questo il senso della campagna regionale che Confartigianato ha promosso a partire dal 8 giugno in tutte le imprese associate.

Uno slogan chiaro, che vuole ribadire con forza l'impegno che ormai da anni l'associazione sta portando avanti per combattere la piaga dell'abusivismo. Scopo della campagna di comunicazione e sensibilizzazione è quello di spiegare alle persone che dietro al variegato mondo dell'estetica, della bellezza, delle acconciature e del benessere, ci sono professionalità in grado di garantire qualità dei prodotti e certezza del risultato. Stop quindi a centri benessere fasulli, parrucchieri improvvisati ed estetiste con standard qualitativi insufficienti.

“L'impegno di Confartigianato nella lotta all'abusivismo è ormai consolidato da tempo – ha detto il presidente dell'associazione Simone Balli – e continuerà finché non sarà risolto del tutto. È una questione di rispetto delle regole – ha aggiunto il presidente – perché in tutti i settori, affinché ci sia leale concorrenza, è necessario che le norme vengano rispettate da tutti. Se questo non succede – ha concluso – si crea una situazione nella quale è svantaggiato chi, tra mille difficoltà quotidiane, cerca di fare le cose nel modo giusto”.

“Questa campagna – ha spiegato il presidente regionale acconciatori Hugo Morrone – nasce dall'esigenza di spiegare l'importanza di valori come la serietà, l'impegno, la competenza e la formazione qualificata in un settore delicato come quello della cura alla persona. In un mondo dove l'offerta è sempre più ampia – ha aggiunto – per l'utente non è sempre facile distinguere colo che svolgono la professione in maniera corretta da quelli che al contrario lo fanno senza rispettare nemmeno le regole basilari, ed è per questo che è fondamentale rendere riconoscibili chi è un professionista da chi non lo è”.

Sempre più spesso infatti, in Toscana come nel resto d'Italia, assistiamo al fenomeno del “fai da te”. In sostanza persone che, senza qualifiche professionali e corsi di formazione specifici, svolgono di fatto la professione, rappresentando un pericolo per gli utenti soprattutto quando utilizzano prodotti o apparecchiature che necessitano di un'apposita formazione per essere adoperati.

Tutto questo farsa il mercato, e genera una concorrenza sleale fomentata da prezzi al ribasso che penalizzano chi fa le cose stando al rispetto delle regole. Proprio per questo, l'altro obiettivo della campagna di Confartigianato contro l'abusivismo è quello di sensibilizzare non solo i cittadini, ma anche le istituzioni locali, affinché intervengono per garantire più controlli, snellimento burocratico e applicazione severa delle sanzioni per chi non rispetta le regole.

I dati

In Provincia di Pistoia sono attive n. 880 imprese  esercenti l'attività di Acconciatura, Estetica, Pedicure Tatuaggio e Piercing  così suddivise:

TOTALE PROVINCIA DI PISTOIA

n. 629  ACCONCIATURA

n. 238  ESTETICA

n.     3  TATUAGGI

n.     9   MANICURE E PEDICURE

DI CUI NEL SOLO COMUNE DI PISTOIA

n.  197   ACCONCIATURA

n.    67  ESTETICA

n.     1   TATUAGGI

n.     3  MANICURE E PEDICURE

Le imprese di Acconciatura ed Estetica, iscritte alla CCIAA di Pistoia,  gestite da imprenditori comunitari o extracomunitari sono “solo” 30  (3,5%) di cui n. 10 (1,2%) gestite da titolari di nazionalità cinese.

Il comparto occupa nella provincia di Pistoia, ad oggi, circa 2.000 addetti  tra titolari e soci (1.100) e personale dipendente (900) . Se il dato camerale è attendibile  circa la metà  delle aziende (400 pari al 45 %) è costitiuito da solo il titolare (ditta individuale)  mentre altre 100 (12%) sono società di due o più persone che non utilizzano dipendenti. Circa 200 (23%) sono  le  imprese con 1  dipendente. Le rimanenti 180 (20%)  imprese utilizzano 2 o più dipendenti.

Pur condizionati dalla difficile congiuntura,  comparando i dati camerali  di febbraio 2015 con  febbraio  2014,  si nota  un calo contenuto (– 2%) delle imprese attive  e cioè  dalle 900 del 2014  si passa alle  880 attuali 

Altresi risulta, da fonti Camera Italiana Acconciatura e Cosmetica Italia,  una sensibile  contrazione di consumi di cosmetici e quindi nell'erogazione dei servizi pari a -15%/-20%   rispetto agli anni precedenti.  Analizzando quest'ultima percentuale  negativa,   che ha comportato una notevole riduzione della  frequenza dei saloni  di acconciatura ed estetica ,  evidenzia la propensione da parte della clientela all'utilizzo sempre maggiore di servizi offerti da operatori abusivi che agiscono nel sommerso.

Un ulteriore dato curioso : una recente indagine del centro studi per Cosmetica Italia ha rilevato che su base statistica ben 21 milioni di persone in Italia non si rivolge al parrucchiere professionale. Di conseguenza più del 30% degli italiani  si rivolge ad altri soggetti per tagliare o curare la loro  capigliatura o forse sono tutti calvi!

 A parte le battute il problema è serio . Abbiamo quindi deciso di sviluppare questa progetto di lotta contro l'abusivismo che coinvolge tutte le associazioni territoriali di Confartigianato Toscana.  In contemporanea proprio in queste ore  tutte le altre associazioni hanno organizzato la conferenza stampa di presentazione e da domani inizieremo la distribuzione presso pubblici esercizi, negozi, ecc.delle brochure e locandine che avranno come scopo di sensibilizzare i cittadini a non servirsi di operatori abusivi e di prodotti non testati.

Fonte: Confartigianato Pistoia Ufficio stampa

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