"La sanità è un'eccellenza della Toscana. La nostra regione è prima nella classifica dei Livelli essenziali di assistenza (LEA), con un punteggio di 214 su 225, il più alto mai ottenuto finora da una regione. Per mantenere questi standard nelle 41 strutture toscane e sopperire ai tagli del governo, imposti dalla legge di stabilità, il Consiglio regionale ha recentemente approvato una riforma del sistema sanitario regionale. Tutto ruota attorno al concetto di Area Vasta, un modello che la Toscana ha sperimentato con successo in più campi. La dimensione di Area Vasta dovrà portare all'eliminazione di sprechi e doppioni, dando maggior produttività e competitività ai servizi. La riforma individua inoltre nella “zona-distretto” l'ambito ottimale per la valutazione dei bisogni sociali e sanitari della comunità e per l'organizzazione di reti territoriali sanitarie, socio-sanitarie e sociali integrate.
In provincia di Pisa il sistema sanitario funziona anche perché c'è equilibrio tra i tre poli di Pisa, Pontedera e Volterra. Certo, ci sono alcune criticità, come l'eccessiva lunghezza delle liste di attesa, ma in futuro si potrà fare meglio se potremmo contare su un sistema equilibrato.
Questo è determinante per il futuro del Lotti: attualmente la combinazione tra grandezza della struttura, numero di abitanti della città e utenza consente al nostro ospedale di mantenere la propria centralità e di servire anche cittadini al di fuori della sua area di competenza (per il 30% del totale). Il Lotti ad oggi ha le sue eccellenze: l'ortopedia prostetica (con 350 protesi annue impiantate), la chirurgia laparoscopica, l'oncologia, il trattamento delle patologie della tiroide. E non dimentichiamo la collaborazione con il S. Anna. Ma questo da solo non basta: c'è un protocollo firmato da Comune ed ASL che deve essere rispettato e su questo la Regione deve intervenire. Il nuovo reparto per la dialisi, il revamping delle sale operatorie e il nuovo reparto oncologico sono opere indispensabili che devono diventare realtà.
Accanto al potenziamento del Lotti, non possiamo dimenticare gli altri presidi sanitari sul territorio. Pontedera ha bisogno della sua Casa della salute, sul modello di quella già attiva a La Rosa di Terricciola. Grazie anche alla collaborazione con i medici di famiglia, vero tramite tra ospedale e territorio, siamo arrivati alla definizione di un protocollo e chiediamo a Regione ed Azienda di concretizzarne la firma.
Un altro patrimonio della Valdera sono le sue strutture socio sanitarie, case di riposo e centri diurni. Bisogna definire e concretizzare la nuova destinazione della Rsa di Ponsacco, realizzata e mai attivata, destinata ad ospitare nuovi servizi ed opportunità. A Bientina la Residenza è pronta per accogliere gli anziani della Rsa Buti, poiché quest'ultima sarà destinata ad un progetto legato al "dopo di noi". Nelle politiche socio-sanitarie la Società della Salute è stata in questi anni fondamentale e il suo ruolo di coordinamento tra le diverse realtà territoriali non può essere messo in secondo piano. Il buon lavoro svolto nella nostra provincia merita di essere valorizzato, anche alla luce delle nuove leggi regionali.
Sono tante le strade già tracciate ma che ancora attendono di essere concretizzate. La prossima giunta regionale dovrà sostenere le amministrazioni locali nella chiusura di queste partite. Solo così si potrà andare avanti e continuare a progettare, ogni giorno, la sanità del domani".