Catturato un latitante: su di lui un mandato di arresto internazionale

Importante operazione di polizia giudiziaria svolta dagli uomini del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Volterra unitamente ai militari della Tenenza Guardia di Finanza di Volterra che ha portato all’individuazione di due lavoratori sospettati di essere impiegati irregolarmente al lavoro in un’azienda agricola del volterrano ma, soprattutto, all’arresto di un latitante albanese su cui pendeva un mandato di cattura internazionale.

Il controllo all’azienda agricola da parte del personale del Commissariato e della Tenenza della Guardia di Finanza di Volterra nasce a seguito di alcune segnalazioni concernenti presunte irregolarità e cattiva gestione del bestiame con frequenti sconfinamenti di mandrie e greggi di bovini ed ovini e danneggiamenti nei campi confinanti .

Le successive verifiche nelle banche dati, unitamente ad alcuni appostamenti nel corso dei servizi di controllo del territorio, hanno però iniziato a delineare anche possibili irregolarità amministrative concernenti la presenza di lavoratori irregolarmente impiegati. Per tale ragione si è subito deciso un intervento congiunto tra le Forze di Polizia affinché, oltre a necessari approfondimenti di polizia giudiziaria, potessero essere eseguiti anche altri di ben più specialistica polizia tributaria, soprattutto in contrasto al cosiddetto fenomeno del “lavoro nero”.

Durante il controllo amministrativo nell’azienda agricola un pastore, percepita la presenza dei poliziotti, tentava la fuga per essere comunque raggiunto e bloccato dagli agenti subito dopo. Poco dopo, nonostante le reiterate negazioni del gestore dell’Azienda Agricola sul fatto che potessero essercene altri nei pressi , venivano trovati altri due uomini nascosti dentro una stanzina, mentre una donna era già stata notata uscire e subito rientrare all’interno di una vecchia roulotte sistemata vicino al capannone adibito a stalla.

Il pastore che si era dato alla fuga veniva identificato come un cittadino romeno, regolarmente soggiornante sul territorio italiano ma impiegato irregolarmente al lavoro, mentre gli altri due uomini, entrambi cittadini albanesi, risultavano essere l’uno incensurato e regolarmente soggiornante sul territorio italiano, l’altro addirittura colpito da un mandato di cattura internazionale spiccato dalle autorità albanesi poiché condannato a scontare una pena di 4 anni, 9 mesi e 22 giorni di reclusione per il reato di truffa. La donna, di cittadinanza albanese e coniuge del latitante, risultava essere incensurata e presente in Italia con un visto di ingresso per turismo.

Dalle interrogazioni alle banche dati polizia è emerso che il cittadino albanese K. B., 41 anni, nato in Albania, era ricercato ai fini estradizionali dall’autorità giudiziaria del proprio paese di origine, circostanza confermata dal Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale di Polizia Criminale del Ministero dell’Interno, che inviava la nota INTERPOL del mandato di arresto europeo.

Per quanto concerne sia il cittadino albanese arrestato, sia il cittadino romeno, sono stati quindi eseguiti tutti gli accertamenti amministrativi di polizia tributaria del caso, verificando il suo impiego “al nero” e contestando all’azienda agricola le sanzioni del caso. Infine, dato il rinvenimento in un pascolo di un ovino deceduto per cause ignote e la presenza di due roulotte sporche e fatiscenti utilizzate come dimora dagli stranieri, sul posto è stato fatto immediatamente intervenire il Servizio Veterinario ed un medico dell’Ufficio Igiene dell’Azienda USL-5 di Pisa per gli adempimenti di competenza . Non si possono escludere ulteriori sviluppi e provvedimenti, anche sanzionatori, al termine degli accertamenti sanitari che saranno effettuati a cura della USL 5 di Pisa a seguito dell’intervento di proprio personale sul posto.

Fonte: Questura di Pisa

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