La conchiglia di Santiago di ritorno dal Festival di Cannes, dov’era stata invitata per promuovere il film “Fuoco e scintille”, un cortometraggio di circa 10 minuti, inserito nello Short Film Corner.
“Il Corner - ci ha spiegato Andrea Mancini, direttore artistico della Conchiglia di Santiago - è un mercato internazionale aperto alle cinematografie di tutto il mondo, ma soprattutto realizzato per far incontrare giovani registi, autori, produttori, con agenzie interessate al loro lavoro. Per questo abbiamo partecipato a vari incontri, per promuovere tra l'altro un progetto di lungometraggio, a cui la nostra società sta lavorando da tempo, a partire da un soggetto della scrittrice romana, Marilina Veca, che racconta una storia vera, la squallida vicenda di un piccolo paese italiano, che ha addirittura cambiato nome, cercando quasi di cancellarsi dalla storia”.
Oltre alla grande macchina dell'industria cinematografica, a Cannes è possibile vedere e ammirare anche tante altre cose, tra l'altro numerose cinematografie emergenti, provenienti dai luoghi più lontani al mondo, ma anche grandi attrici, grandi attori e registi, con i quali capita di passeggiare o di mangiare quasi allo stesso tavolo, nello stesso ristorante, in questa accogliente cittadina, che per un paio di settimane l’anno sembra impazzire, con un indotto quasi da mille e una notte: oltre duecento milioni di euro.
“Questo di Cannes – ha detto ancora Andrea Mancini – è il luogo dove si avverte nettissima la sensazione di tutto lo splendore e la vacuità del cinema, o meglio di quella che è l'industria del divismo, in un modo che mai era esistito prima e che oggi, in tempo di crisi, si avverte ancora più distante dalla realtà, un po' fatuo, inutile, ma per molte persone, ancora irrinunciabile, proprio per la sua natura di sogno a occhi aperti. Insomma: viva Cannes, abbasso Cannes!”

Fonte: La conchiglia di Santiago