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Nuovo look per l’antica chiesa di San Romolo a Tignano

Diocesi, comune e cittadini, una nuova rete che punta a valorizzare il patrimonio delle pievi e delle chiese di campagna. Nello scrigno dei tesori artistico-religioso del Chianti la chiesa di San Romolo a Tignano, gioiello architettonico nel cuore medievale della Toscana, torna a splendere grazie ad un complesso intervento di restauro e consolidamento promosso e sostenuto dalla Conferenza Episcopale Italiana, dall’Arcidiocesi Firenze, dal Comune di Barberino Val d’Elsa e dalla comunità di Tignano. Per un investimento complessivo pari oltre 300mila euro, la pieve di origine romanica si apre a nuova vita recuperando foggia e smalto propri dello stile dei primi del ‘900, l’ultimo in ordine temporale assunto dall’edificio religioso.

I lavori di restauro della chiesa di San Romolo saranno presentati oggi, sabato 23 alle ore 18, in occasione di un’iniziativa aperta ai cittadini alla quale interverranno il vicario generale Monsignore Andrea Bellandi, il sindaco di Barberino Giacomo Trentanovi, il parroco Don Hernan Garcias Pardo, il geometra Paolo Gianni che ha progettato e diretto i lavori e la comunità di Tignano che ha voluto e contribuito alla realizzazione del restauro. L’intervento, che ha previsto un’opera di rifacimento e consolidamento della copertura della chiesa e della canonica e il restauro della facciata principale è stato possibile grazie ad un lascito del precedente parroco, don Tiberio Marchiotto. “Ancora un esempio virtuoso - commenta il sindaco Giacomo Trentanovi - che conferma quanto proficua sia la collaborazione tra le istituzioni e le associazioni locali; una rete di sensibilità, fondata sulla condivisione di impegni, risorse e senso di appartenenza al territorio e alla comunità, che contribuisce concretamente a realizzare un obiettivo importante”.

La chiesa, in stile romanico, risale al dodicesimo secolo. Il nucleo originario è stato oggetto di opere che hanno modificato l’aspetto esteriore e le dimensioni dell’antica chiesa, passando dallo stile romanico allo stile gotico. Della parte più antica rimane la pietra d’altare, un monolite di pietra calcarea decorato da spirali intramezzate da un pistillo. Il campanile a vela aveva due campane: una del 1327 e una del 1458 eseguita da Giovanni di Tommaso. Le quattro campane odierne sono state collocate dopo la costruzione del campanile. Tre vennero donate dal marchese Torrigiani e una dai parrocchiani e battezzate rispettivamente con i nomi: Carlo, Elisabetta, Anna e Romolo. Oltre al pregio storico architettonico dei suoi edifici il borgo di Tignano è noto per l’organizzazione di una kermesse culturale di ampio respiro che ogni anno anima il territorio con una rassegna di eventi musicali e culturali legati al grande jazz e opportunità di approfondimento sui temi della sostenibilità ambientale.

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