"Non si può perdere tempo. In questa campagna elettorale sono emerse priorità importanti, ma una, a mio avviso, è stata trascurata: la sicurezza del territorio. Che può attrarre investimenti, oltre che garantire sicurezza, cosa non secondaria in un territorio in cui si vuole vivere. Dopo la legge sulle province, siamo ancora in un'empasse, con competenze in materie importanti che non sono state assegnate, con pesanti ripercussioni anche sul personale".
A esprimere preoccupazione è il candidato al consiglio regionale della Toscana Andrea Pieroni, che negli anni da Presidente della Provincia, di cura del territorio, si è molto occupato, con un'attenzione particolare al servizio di Protezione civile, nato nel 2002.
Pieroni vorrebbe riprendere da dove ha concluso, "continuando a occuparmi di queste materie, che conosco bene, che ho seguito negli anni, che ho amministrato. Questa situazione di attesa, di stallo, rischia di mettere in pericolo il territorio, inteso anche come patrimonio di competenze sulle quali si è investito per fare del servizio di Protezione civile provinciale un sistema in grado di fare prevenzione e di intervenire in maniera celere ed efficace in caso di emergenza: in ballo c'è la vita delle persone".
Manutenzione costante, prosecuzione di interventi necessari e già avviati come quelli per lo Scolmatore, intorno all'Arno, nei bacini del Serchio, del Cecina e dell'Era, devono essere garantiti. Così come deve esserlo la Protezione civile, funzione della Provincia non ancora riassegnata nella divisione delle competenze in seguito alla riforma Del Rio.
"Abbiamo lavorato molto intorno a questo tema – spiega Pieroni – per riuscire a costruire un coordinamento provinciale del volontariato di Protezione civile, che ora rischia di essere smantellato. Abbiamo investito più di 400mila euro nella nuova sala operativa, inaugurata a febbraio 2014. Poi in attrezzature, strutture e formazione.
Abbiamo investito anche in risorse umane e abbiamo avuto un servizio moderno, innovativo, capace di fare rete, di rispondere alle necessità, anche con l'aiuto del volontariato, come dell'esercito e della prefettura. D'estate, periodo di incendi boschivi, come d'inverno, di smottamenti ed esondazioni. Lo scorso anno è stato approvato un nuovo Piano di Protezione civile. E ora che il più è fatto, tutto è fermo, in attesa di essere assegnato.
Ma la prevenzione non può attendere, con il rischio che ci si trovi sempre a combattere l'emergenza senza adeguati strumenti. Secondo me, come le altre competenze in materia di territorio, dovrebbe essere la Regione a occuparsene, legata com'è alla difesa del suolo, all'agricoltura e altre materie già passate in carico alla Regione. O, in alternativa, dovrebbe garantire le risorse all'ente di Area vasta, per dare continuità al lavoro svolto e sicurezza a persone, imprese e territorio".