gonews.it

L’export del Chianti Classico a gonfie vele con oltre l’80% del prodotto che esce dai confini nazionali. Ecco il dettaglio

Il primo trimestre del 2015 ha visto le vendite complessive del Gallo Nero salire ancora del 2%, dopo la chiusura in positivo del 2014 con un +5% rispetto all’anno precedente, merito della crescita delle esportazioni che nel 2014 hanno toccato quota 82%, la più alta di sempre.

Questa, in sintesi, la fotografia del Chianti Classico alle porte di Expo, una delle denominazioni di riferimento della Toscana, con un exploit che è frutto di una strategia di rafforzamento della denominazione, che ha comportato anni di lavoro e portato ad un deciso riassetto della denominazione.

In un periodo di forte regresso dei consumi interni e dopo gli anni neri della crisi mondiale del biennio 2008-2009 la crescita delle vendite del 2014 è da considerarsi un grande successo, anche perché realizzata in un contesto di mercato difficile per i grandi rossi toscani. La crescita delle vendite è stata accompagnata da un consistente rialzo del prezzo dello sfuso (circa il 30% in più rispetto al 2013) e da una progressiva riduzione degli stock di giacenze, oggi riportati ad un livello di equilibrio.

“Siamo molto soddisfatti dell’andamento del mercato – afferma Sergio Zingarelli, Presidente del Consorzio – un risultato che almeno in parte è stato determinato dall’effetto traino generato dalla Gran Selezione, la nuova tipologia di Chianti Classico da un anno in commercio. Con l’introduzione della Gran Selezione, il Chianti Classico ha dato al mercato un deciso segnale sulla volontà di accrescere il livello qualitativo della denominazione, e questa scelta ha sicuramente influenzato positivamente l’immagine del prodotto e le vendite. Oggi la Gran Selezione costituisce il vertice qualitativo del Chianti Classico, con vendite che si attestano intorno al 4% del totale, ma ha dato e darà un impulso fondamentale a tutto il Chianti Classico. Si tratta di una tipologia che abbiamo fortemente voluto e che ha qualificato ulteriormente la nostra offerta. Un grande vino – afferma Zingarelli – che ha già riscosso grandi successi di critica e l’apprezzamento del pubblico internazionale e che in breve tempo si è posizionato nella sfera delle eccellenze enologiche mondiali”.

Sul fronte della penetrazione commerciale i dati mostrano il Gallo Nero presente in oltre 60 Paesi di tutti i continenti, ma con una spiccata concentrazione nei suoi mercati storici che, anche in un periodo di crisi come quello attuale, si sono dimostrati i più generosi.

L’export rappresenta l’82% dello sbocco commerciale del Chianti Classico, mentre il mercato interno assorbe il 18% delle vendite. La contrazione delle vendite sul mercato interno è segno dei tempi, influenzato sia dalla congiuntura economica che dalla progressiva tendenza alla regionalizzazione dei consumi, ma già gli ultimi mesi del 2014 hanno registrato una fase di assestamento se non addirittura di leggera ripresa, consolidata nei primi mesi del 2015.

Anche per il 2014 gli Stati Uniti si confermano il primo mercato del Chianti Classico assorbendo circa il 31% delle vendite totali, seguiti dalla Germania con il 12%, dal Canada con il 10%, da Regno Unito, Svizzera e Giappone con il 5%, dai Paesi Scandinavi al 4%, da Benelux, Cina e Hong Kong al 3%, e infine dalla Russia con l’1% e da altri Paesi al 3%.

La performance del Chianti Classico è in linea con le tendenze complessive del comparto enologico italiano, con gli Usa che si confermano un mercato strategico per le vendite del Gallo Nero. Un “ritorno al passato” solo apparente, visto che il mercato americano continua ad essere “innamorato” del vino italiano e prima degli altri, di quello toscano. Inoltre si segnala una nuova crescita del secondo mercato “storico” per il Chianti Classico, quello tedesco.

Dopo una serie di annate caratterizzate da vendemmie quantitativamente molto scarse, la produzione 2014 di Chianti Classico ha raggiunto i 290.000 ettolitri, registrando un incremento di oltre il 10% sul 2013 e riportandosi nella media degli ultimi 20 anni. I soci del Consorzio Vino Chianti Classico sono 566, di cui 371 costituiti da imbottigliatori. Nel mondo del vino il Chianti Classico può essere a ragione definito come un vero e proprio “distretto” e contare su numeri da “grande impresa”, con un fatturato globale stimabile in oltre 600 milioni di euro, un valore della produzione vinicola imbottigliata di circa 360 milioni di euro e infine un valore della produzione olivicola pari a 10 milioni di euro.

Exit mobile version