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Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo: uno strumento per creare 'cittadinanza attiva'

La sesta edizione dell'Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo

L’informazione come strumento che consente di creare cittadinanza attiva. E’ questo l’obiettivo che si prefissa l’Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo, presentato pochi giorni fa al circolo Arci di Pontorme a Empoli.

E’ proprio dal ‘giornalismo militante’ di Raffaele Crocco, per anni inviato di guerra, e dalla passione di altri professionisti dell’informazione che nasce il volume, arrivato quest’anno alla sesta edizione.

“Dopo 17 anni in cui ho raccontato e vissuto la guerra – ha raccontato Raffaele – non potevo che diventare un testimone contro le guerre”.

L’idea di creare un atlante è nata quasi per caso: “Ho sempre avuto l’impressione che uno strumento come questo mancasse, così ne ho parlato con alcuni colleghi, con i quali abbiamo deciso di tentare l’avventura”.

La forma Atlante è stata scelta per più motivazioni: “A prescindere dal fatto che fin da bambino ho sempre amato gli atlanti, ci siamo accorti, strada facendo, che è ci ha fornito un metodo per essere analitici, non caotici e per non dare ad una guerra o ad un conflitto, più importanza di altri. Per noi le vittime sono tutte uguali”.

All’esperienza dell’Atlante lavorano oggi, a livello volontario, decine di giornalisti, che vanno anche in giro per le scuole a raccontare le storie contenute nel volume. Finora sono stati più di cento gli incontri effettuati.

In effetti l’Atlante è uno strumento davvero prezioso per capire lo stato di salute del nostro pianeta e per avere una panoramica generale ma non superficiale dei molti conflitti in corso nel mondo.

Le guerre raccolte nella sesta edizione sono 33 (15 solo in Africa), mentre altre schede riguardano situazioni di conflitto non aperto ma che potrebbe presto degenerare.

“Mettersi d’accordo sui termini – ha spiegato Raffaele- ci ha impegnato a lungo. Alla fine siamo arrivati alla conclusione che per noi guerra significa sia scontro armato tra nazioni diverse, che scontro interno, oltre che una situazione tenuta sotto controllo da forze terze. Nell’atlante è sempre riportato un glossario, nel quale si danno le nostre interpretazioni dei termini”.

Perché parlare di conflitti non è mai semplice ed in ogni parte in causa ci sono delle ragioni da considerare: “Il punto di vista che abbiamo scelto per raccontare le guerre è quello delle vittime. Quello è il nostro punto di partenza e di arrivo”.

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