Quando mi è arrivata questa ricetta, ringrazio Lucrezia, ho pensato "E' buonissima", a me piacciono molto sia i gamberi sia i carciofi, poi passando in un negozio che vende anche le spezie mi è venuta voglia di acquistare anche il pepe rosa. Dovrò sperimentare questa ricetta!
A proposito di pepe rosa, sapevate che...
Il Pepe rosa è conosciuto anche come falso pepe, deriva dall'albero lo Schinus molle della famiglia delle Anacardinacee, è originario degli altopiani di Bolivia, Perù, Cile. Poiché le bacche hanno un aroma simile a quello del pepe sono utilizzate come spezia ed è chiamato pepe rosa.
Con pepe sono indicate diverse specie botaniche appartenenti alla famiglia delle Piperaceae, di cui il pepe rosa non fa parte.
Il pepe rosa può essere consumate solo in modica quantità poiché contengono sostanze leggermente tossiche. Usato anche nella Creola: miscela di pepe bianco, pepe nero, pepe verde, pepe rosa e pimento.
Le drupe prodotte da questo albero sono conosciute fin dai tempi antichi per le loro proprietà curative e sono utilizzate anche in cucina per l’aromatizzazione delle pietanze.
Le bacche devono essere raccolte a piena maturazione (da noi di solito alla fine dell’autunno). Vanno poi fatte essiccare al sole e conservate sottovuoto o in un barattolo a chiusura ermetica, in un posto fresco e asciutto.
L’aroma è simile a quello del pepe, ma con una nota più dolce. Si sposa molto bene con i formaggi freschi, il pollame, il pesce, le verdure ed è ottimo per profumare le salse.
In America Latina vengono comunemente impiegate per insaporire vini e oli alimentari.
Entra anche a far parte del bouquet di molti profumi ed è molto impiegata nell’aromaterapia.
Utilizzi medicinali pepe rosa:
L’albero produce una grande quantità di resina profumata: gli indigeni usavano incidere il tronco per farla fuoriuscire. Veniva utilizzata sia a scopi medicinali sia come gomma da masticare. In particolare era ricercata in caso di mal di denti e infezioni alle gengive.
I primi occidentali a notare questo uso furono i monaci gesuiti. Cominciarono anche loro a dedicarsi a questa estrazione e inviarono il prodotto nel Vecchio Continente, dove prese il nome di Balsamo dei Missionari, cui si attribuirono innumerevoli proprietà medicinali.
Le foglie e i fiori, invece, venivano fatti macerare o polverizzati e impiegati per alleviare i reumatismi e i dolori muscolari.
La scienza moderna, in effetti, ha rilevato che possiedono proprietà antiinfiammatorie, antitumorali, antibatteriche e antidepressive.
La resina estratta è di bel colore arancio-marrone e veniva impiegata anche per la colorazione delle fibre tessili (in particolare per alcuni tipi di tappeti).
FAZZOLETTI DI CARCIOFI AI GAMBERI
Ingredienti per 4 persone
300 gr di sfoglie per lasagne all’uovo fresche
6 carciofi
1 limone non trattato
2 spicchi d’aglio
Brogo vegetale q.b.
20 gr di pecorino grattugiato
30 gr di pangrattato
16 gamberi
1 bicchiere di vino bianco
Farina
Olio extravergine d’oliva
Sale
Pepe rosa
Preparazione
Pulite i carciofi, eliminando le foglie esterne e la parte finale delle foglie, tagliateli a metà, privateli del fieno e riduceteli a fettine. Soffriggete 1 spicchio d’aglio schiacciato in una padella con 5 cucchiai d’olio, toglietelo e unite i carciofi. Salate, coprite e cuocete a fiamma bassa per circa 20 minuti, finché i ravioli i carciofi risultino molto morbidi. Frullateli riducendoli in purea, poi incorporate il pangrattato, il pecorino e poca scorza di limone grattugiata e lasciate raffreddare. Tenete da parte la padella dove avete cotto i carciofi. Stendete le sfoglie di pasta sul piano di lavoro, leggermente infarinato, disponete su metà il ripieno di carciofi a mucchietti, inumidite con un dito bagnato la pasta intorno al ripieno, coprite con le sfoglie rimaste e premete bene per sigillare, poi tagliate ravioli quadrati di circa 4 cm di lato con un tagliapasta o una rondella liscia. Pulite i gamberi, staccate le teste e rosolatele nella padella dei carciofi con l’aglio rimasto e 4 cucchiai d’olio. Bagnatele con il vino e fatelo ridurre della metà, poi schiacciatele per fare uscire tutti i succhi ed eliminatele con l’aglio. Unite le code e cuocete per 1 minuto, salate e completate con 1 cucchiaio di pepe rosa. Lessate i fazzoletti in abbondante brodo vegetale, scolateli con un mestolo forato, conditeli con il sugo di gamberi e rifinite con altra scorza di limone grattugiato.
Lucrezia di Pisa
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