La biblioteca si propone di offrire i propri servizi anche ai nuovi cittadini provenienti da altri paesi del mondo, e contemporaneamente di fare da punto di riferimento per gli italiani che desiderano approfondire i temi della diversità, dell'emarginazione, dell'immigrazione, delle culture diverse, della tolleranza, della reciproca conoscenza e integrazione tra culture, delle letterature dei paesi emergenti.
Per raggiungere questi due obiettivi esiste una sezione in lingua originale, che propone testi di letteratura nelle principali lingue delle culture europee e nelle lingue dei gruppi più rappresentativi dei nuovi cittadini (albanese, cinese, romeno e arabo). I libri in lingua originale si propongono di offrire ai cittadini stranieri di Empoli occasioni di contatto con la propria cultura d'origine.
Alla base di tutto questo c’è una profonda riflessione sul ruolo culturale delle biblioteche pubbliche in relazione a una società soggetta a trasformazioni strutturali profonde, come quella connessa all'immigrazione. Lo scopo è quello di favorire un approfondimento del rapporto tra tradizione e comunità, del senso della memoria, del concetto di identità, di diritti culturali e di cittadinanza.
Per questo si cerca di sensibilizzare anche i bambini sul concetto di diversità e di coinvolgerli in questo percorso di conoscenza interculturale.
Anche su questa base, nell’ambito della Sezione Ragazzi, fra le varie iniziative, ci sono letture proposte ai più piccoli in lingue straniere, ogni mese una diversa: inglese, spagnolo, francese, tedesco e anche arabo. Un vero e proprio gioco attraverso le lingue.
Martedì scorso, 27 aprile, si è svolta la prima lettura in lingua araba tenuta dalla bibliotecaria Sanaa (‘Splendore’ in italiano), una studentessa di 25 anni che abita a Vinci e che è nata a Casablanca. Lei è un’operatrice di PromoCultura, cooperativa che gestisce alcuni servizi all’interno della Biblioteca Comunale ‘Renato Fucini’.
L’evento dedicato all’arabo ha avuto un buon successo, è un’occasione per fare amicizia e in particolare è un primo esperimento che ha dato risultati per certi versi sorprendenti: «I bambini, dai 7 ai 10 anni, sono rimasti incuriositi – racconta Sanaa, studentessa della facoltà di Lingue e Letterature stranieri all’università di Pisa - ho letto una favola in arabo classico, intervallando con la traduzione in italiano. Po ho spiegato ai bimbi le varie influenze che l’arabo ha nei vari paesi, come per esempio l’arabo marocchino che ha influenze dal berbero. Sono rimasti affascinati dai suoni della mia lingua, i bambini amano sperimentare. Per questo abbiamo anche allestito un laboratorio per la creazione di un segnalibro con il nome dei bimbi scritto in arabo, i piccoli hanno scritto anche da destra verso sinistra. E’ un gioco, ma è un gioco che aiuta a conoscere le diversità e a rispettarle».
Fonte: comune di Empoli