
"Serve umanità, verso tutti. Serve un piano che cancelli la parola morte, in terra come in mare. E, poi, serve un'accoglienza che sia capace di diventare integrazione vera, che può esserlo solo se è sostenibile".
Per questo, nonostante il fitto calendario di impegni già presi in vista delle elezioni regionali del 31 maggio, l'ex presidente della provincia di Pisa Andrea Pieroni ora candidato a consigliere regionale, ha deciso di essere alla Loggia dei Banchi a Pisa in segno di solidarietà verso i migranti che continuano a morire nel Mediterraneo e per chiedere l'impegno, soprattutto all'Ue, a non lasciarli soli. Da quella Pisa che ha tenuto a battesimo e visto crescere l'Istituzione Centro Nord Sud, Pieroni, insieme a tanti amici amministratori, ricorda che fare accoglienza è possibile, doveroso e anche bello e formativo. Ed è più facile con la collaborazione delle associazioni che operano nel volontariato, che toccano con mano i singoli bisogni e che sono capaci in maniera straordinaria di mettere in rete le persone, le competenze, le capacità e le esperienze. Piccoli gruppi di persone integrate con il territorio è la ricetta sperimentata da Pieroni in questi anni.
"Gli stranieri vivono da sempre in questa provincia, integrati con le comunità che li ospitano, tanto da sentirsene parte attiva". Per occuparsi meglio di persone, prima che migranti, la Provincia di Pieroni si era dotata di uno strumento, l'Istituzione Centro Nord Sud, che può continuare a essere utile. Grazie a questo, la Provincia è stata capace di una funzione di coordinamento, per la quale l'Istituzione può ancora essere importante. "Il nostro modo di procedere – spiega Pieroni - non è stato gestire l'emergenza, ma di evitarla, con una programmazione continua e condivisa, che concepisce l'accoglienza come punto di partenza per l'integrazione. Accogliere significa comprendere, prima ancora che aiutare e una accoglienza diffusa, studiata in sinergia tra tutti gli enti preposti è il primo passo verso un'integrazione vera, che ci renda tutti membri di una stessa comunità".
Come è l'Europa. Vista l'entità degli sbarchi, inoltre, per Pieroni "l'Italia non può essere lasciata sola ad affrontare l'emergenza sbarchi, tanto di più che la meta di queste persone è l'Europa, comunità di Paesi che quindi, sono chiamati a fare la propria parte".
Fonte: Ufficio Stampa
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