Gli uomini del commissariato di Volterra, dopo una serie di accertamenti, hanno denunciato un uomo per procurato allarme e falsa attestazione sulle qualità personali a pubblico ufficiale.
Alcuni giorni prima di Pasqua, in orario serale, i vigili del fuoco di Pisa sono statati allertati da un uomo della presenza di denso fumo proveniente da un palazzo di Volterra dove ha sede un forno per la panificazione.
L’operatore del 115, non pienamente convinto della segnalazione, ha chiesto al commissariato di verificare immediatamente, inviando comunque due squadre munite di autocisterna e autoscala per scongiurare qualsiasi pericolo.
Le operazioni di perlustrazione sul luogo segnalato sono durate più di un’ora ma, per fortuna, senza il minimo riscontro di quanto segnalato.
I dubbi dell’operatore 115 e l’esito della segnalazione hanno portato gli uomini del commissariato diretto da Paolo Pizzimenti ad approfondire la segnalazione, acquisendo la registrazione vocale della segnalazione e il numero da cui la segnalazione era partita.
Ascoltando la registrazione era apparso chiaro che il richiedente, sebbene avesse fornito un cognome certamente 'volterrano', aveva un accento non della zona. Stupiva, inoltre, la calma con cui lo stesso stesse segnalando l’incendio di un palazzo dove risiedono anche alcune famiglie,. Soprattutto, spiegano dalla questura pisana aveva meravigliato il lungo silenzio che aveva seguito la domanda del vigile del fuoco sulla possibilità, in caso di bisogno, di ricontattare il richiedente su quella stessa utenza telefonica.
L’impressione era che costui fosse convinto di chiamare con un numero anonimo. Attraverso una vera e propria indagine è stato scoperto che il numero era intestato ad un ex frequentatore del forno. Chi ha segnalato, venuto a conoscenza di un precedente ammonimento da parte dei vigili del fuoco al titolare del forno, in cui era stata ventilata anche la possibilità di temporanea chiusura fino alla necessaria pulizia delle canne fumarie, aveva forse pensato di utilizzare proprio il 115 per far bloccare la produzione del forno stesso, segnalando fumo denso sul tetto del palazzo, e la scelta del giorno, l’antivigilia di Pasqua, non sarebbe stata casuale ma finalizzata proprio ad arrecare il maggior danno dato che quello è l’ultimo giorno di lavoro prima delle festività e quindi la produzione è massima.
Purtroppo i piani dell’uomo sono falliti proprio per la particolare circostanza prefestiva, che aveva già consigliato i titolari ad accendere il forno alcune ore prima e non all’orario consuetudinario.
Alla luce di quanto emerso, la telefonata è costata all’uomo una denuncia per procurato allarme e falsa attestazione sull’identità personale, punita da uno a sei anni di reclusione, mentre sono in corso altri accertamenti finalizzati ad individuare i responsabili di altri episodi vandalici che hanno visto vittime alcuni dipendenti del medesimo forno ma anche alcuni residenti nella zona.