Sabato 18 Aprile in tutto il mondo migliaia di manifestazioni contro i TTIP e i trattati di libero scambio. Le organiz-zazioni in difesa dell'ambiente e dei diritti dei cittadini, dei consumatori e dei lavoratori si troveranno nelle piazze di più continenti per esigere il blocco degli accordi internazionali sul commercio e gli investimenti.
Uno slogan in comune : "Le persone e il pianeta prima dei profitti".
L'accordo più importante tra quelli in discussione è il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) che gli Stati Uniti stanno discutendo in sostanziale segreto con l'Unione Europea. Si tratta di un trattato in cui gli ambiti coinvolti sono tantissimi. Dall'ambiente agli ogm, dal commercio nel settore agroalimentare all'industria energetica, i trasporti, la sanità, la scuola, i diritti nel lavoro. La qualità del cibo, il livello delle prestazioni sanitarie e il rispetto dell'ambiente in cui viviamo potranno essere determinati dalle regole stablite nel TTIP.
Chi realmente beneficerà degli effetti di questi accordi sono le grandi aziende multinazionali che stanno portando avanti nel più gran segreto possibile le trattative insieme ai delegati degli USA e dell'Unione Europea. Chi principalmen-te ne farà le spese saranno i cittadini e l'ambiente, in un processo che porterà alla progressiva mercificazione di servizi pubblici e beni comuni e all'abbassamento degli standard di sicurezza e di qualità nei più diversi settori.
Negli Usa il commercio degli OGM è una pratica diffusa, insieme all'utilizzo di ormoni e promotori della crescita dei bovi-ni. Se l'accordo sarà approvato il mercato europeo dovrà aprirsi anche a questi prodotti.
L'obbligo di Indicazione dell'Ori-gine Geografica di un prodotto non è accettato dalle grandi imprese americane che vorrebbero immettere nel mercato europeo prodotti che richiamano "l'italianità", come il noto Parmesan, pur non essendo stati realizzati in Italia o con ma-terie prime italiane.
L'acqua, la sanità, l'istruzione suscitano l'interesse delle grandi imprese che con i loro rap-presentanti spingono verso un piano di privatizzazioni che produrrebbe un accesso condizionato dalla disponi-bilità economica dell'utente.
E' seriamente minacciato il "principio di precauzione" per il quale un prodotto, prima di essere immesso nel mercato, deve essere testato in modo da escluderne la nocività o la pericolosità. In sostanza, le norme che compongono la legislazione degli Stati più avanzati, negli intenti dei promotori dei TTIP non sono altro che ostacoli al "libero commercio" da abbattere senza alcun riguardo.
La modalità con cui le strategie delle multinazionali potrebbero sovrastare le leggi nazionali è attraverso l'istitu-zione di commissioni di arbitrato internazionale, una specie di "tribunali" sovranazionali extraterritoriali i cui membri sarebbero scelti in un albo di grandi avvocati privati.
In questo modo le multinazionali potrebbero citare in giudi-zio gli Stati che varassero delle leggi contrarie ai loro interessi. Non solo : le multinazionali pretendono di essere preven-tivamente informate dai Governi che intendano fare nuove leggi sul commercio e sulla produzione (ad esempio una leg-ge sulla salute o sull'ambiente) e il risultato sarebbe che i grandi gruppi economici sovrasterebbero anche gli Stati Na-zionali.
L'intenzione dei sostenitori di questi accordi è convergere su una bozza d'accordo entro quest'anno ma le forze dell'opposizione sociale e le richieste di maggior trasparenza stanno rallentando le decisioni. Una parte del Parlamento Europeo si è dichiarata contraria all'unificazione delle normative perché i rischi sono troppo alti e il processo irreversibile. Il TTIP può e deve essere fermato, come da più di un anno stanno chiedendo tante associazioni e organizzazioni di cittadini, di consumatori, di lavoratori, di produttori.
Sabato 18 Aprile si manifesterà in decine di Paesi in tutte e due le sponde dell'oceano Atlantico.
A Firenze il comitato STOP TTIP promuove per le ore 15.00 un presidio sul ponte S.Trinita da cui partirà un corteo che attraverserà le vie del centro.
Fonte: Ufficio Stampa