Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals Confsal e Gilda Unams organizzano due assemblee provinciali non stop: la prima domani 15 aprile dalle 8 alle 17 al cinema Aurora, la seconda dopodomani giovedì 16 aprile a Empoli al liceo Pontormo (ore 8-16,30). “La nostra Buona Scuola non esiste più”: l’ iniziativa sarà il momento opportuno per discutere con tutto il personale della scuola degli effetti dirompenti che il DDL 2994 di riforma della scuola avrà sul sistema scolastico attuale.
Eccone alcuni:
· Nessuna concreta ed equa soluzione al problema del precariato in quanto le assunzioni (in numero inferiore alle roboanti promesse) non esauriranno le graduatorie e non includeranno gli idonei all'ultimo concorso e i docenti già abilitati in possesso dei requisiti stabiliti dalla Sentenza della Corte di Giustizia Europea.
· Troppe le materie in cui il Governo chiede la “delega in bianco”, comprese quelle oggi regolate dal contratto.
· Troppi poteri accentrati nelle mani del Dirigente Scolastico, dalla scelta dei docenti da utilizzare nella propria scuola alla loro valutazione e riconoscimento del merito. Ciò non rispetterebbe il principio costituzionale della libertà d'insegnamento e l'autonomia professionale, creando fortissimi squilibri tra scuole.
· L'organico funzionale non viene messo al servizio dell'ampliamento dell'offerta formativa ma unicamente per coprire le supplenze fino a 10 gg.
· Assenza totale della figura del personale ATA: collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e tecnici, per i quali non è previsto un piano di assunzioni e nemmeno un organico funzionale.
L'evento sarà anche l'occasione per mettere a conoscenza il personale delle iniziative unitarie programmate nel breve periodo e lancerà la GRANDE MANIFESTAZIONE UNITARIA a Roma, prevista per il 18 aprile prossimo, nella quale le OO.SS. chiederanno un cambio di direzione del Governo e radicali modifiche al DDL.
Firmato: Flc Cgil (P. Pisano), Cisl scuola (A. Velani), Uil scuola (C. Di Donna), Snals Confsal (G. Guarducci), Gilda Unams (S. Boccara).
Fonte: Cgil Toscana Ufficio Stampa