Le linee guida per l’assistenza degli studenti in situazione di handicap

foto d'archivio

Arrivano le linee guida per l’assistenza degli alunni e gli studenti in situazione di handicap. Sono contenute nella delibera presentata dalla vicesindaca e assessora all’educazione Cristina Giachi, approvata ieri dalla giunta.
Diciassette pagine nella quali il servizio viene descritto nei dettagli: normativa di riferimento, modalità organizzative, personale educativo, destinatari, modalità di accesso, attività per facilitare l’autonomia personale, la comunicazione e l’integrazione sociale.

Destinatari del servizio alunni e studenti di norma fino al 21° anno di età, in condizione di disabilità e inseriti nelle scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo e secondo grado del Comune o situate fuori del territorio comunale. E anche i bambini che frequentano gli asili nido del Comune in situazione di disabilità e/o disagio certificato (per questa fascia d’utenza vige un protocollo specifico, non compreso nelle linee guida).

Il Comune, in particolare, ha la funzione di assicurare programmazione, erogazione, monitoraggio e verifica del servizio fornito alle scuole dall’ente gestore. Tocca sempre all’amministrazione definire, con la collaborazione dell’asl, dei dirigenti scolastici e dell’ufficio scolastico regionale, le procedure di funzionamento. E, soprattutto, verificare l’operato e la qualità del servizio offerta dall’ente gestore, con riferimento alle modalità stabilite nel capitolato di appalto, nelle linee guida e nel progetto/offerta presentato in sede di gara.
Con la certificazione rilasciata dall’azienda sanitaria locale, presentata dai familiari al momento dell’iscrizione, il dirigente scolastico si attiva per predisporre quanto necessario per l’accoglienza e la frequenza dello studente in situazione di handicap. Il Comune di Firenze provvede all’assegnazione del monte ore settimanale per ciascuno degli alunni segnalati.

Il monte ore settimanale non potrà superare il limite massimo del 50% dell’orario di effettiva frequenza del giovane, ed è definito attraverso la ponderazione di alcune variabili. Quattro le tipologie di handicap: disturbi generalizzati dello sviluppo (ad esempio l’autismo), disturbi neuro – motori e motori (ad esempio paralisi cerebrali infantili con grave compromissione delle autonomie), disturbi da ‘comportamento dirompente’ (ad esempio deficit di attenzione e iperattività di grave entità) e patologie sensoriali (cecità, sordità, ipovedenza). Per ogni intervento, naturalmente, è previsto anche un monitoraggio.
«La nostra scuola si fonda sull’integrazione dei ragazzi in situazione di handicap – ha sottolineato la vicesindaca Giachi – e queste linee sono un chiaro segnale che l’amministrazione continua a portare avanti politiche di inclusione per garantire l’efficacia del diritto all’educazione e all’apprendimento di questi nostri alunni, cittadini a pieno titolo come tutti gli altri. Si tratta di un servizio importantissimo per le famiglie e i ragazzi, che impiega energie e risorse dell'amministrazione in misura considerevole. Queste politiche per essere efficaci richiedono uffici efficienti e dotati di personale e anche se soddisfatti, ci preoccupiamo di poter continuare a offrirle»

Fonte: Ufficio Stampa del Comune di Firenze

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