La Fns Cisl ha scritto un intervento indirizzato ad Andrea Orlando Ministro della Giustizia; Santi Consolo Capo Dipartimento Amministrazione Penitenizaria; Carmelo Cantone Provveditore Regionale A.P. Toscana; Tindari Baglione Procuratore Generale della Repubblica di Firenze; Luigi Varratta prefetto di Firenze; Enrico Rossi Presidente della Regione Toscana; Antonella Tuoni Direttore Opg Montelupo.
Di seguito il testo.
"Lo scorso 22 febbraio questa Segreteria Regionale FNS CISL della Toscana aveva illustrato alle SS.LL. quanto si profilava rispetto alla prevista scadenza del 31 marzo 2015, data ultima sancita dalla legge per il termine della funzione di OPG per alcune Strutture Penitenziarie in Italia e tra queste quella di Montelupo Fiorentino.
Non entriamo nel merito di quelle che sono le ultime vicende e che paiono essere assolutamente in antitesi a quanto sancito dalla Legge sulle Strutture che devono sostituire le funzioni degli OPG, cioè le REMS, rilevando come quella ipotizzata all’interno della Casa Circondariale “Mario Gozzini” di Firenze non risponda alle previsioni della legge stessa ed allo spirito ed agli obiettivi della Riforma voluta per la gestione delle Persone autori di reati ma non imputabili per patologie psichiatriche.
Un rischio quello che scaturisce da questa ipotesi non previsto e che deve passare per una valutazione anche con le OO.SS. del Personale di Polizia Penitenziaria.
Prosegue inoltre lo stato di assoluta incertezza in cui l’Amministrazione della Giustizia, compreso il Dipartimento Penitenziario, lasciano il Personale che continua ad operare a Montelupo, come se la scadenza del 31 marzo 2015 abbia risolto un problema solo formalmente alle Istituzioni ed alla Politica che hanno fortemente voluto questa legge di riforma, nonostante sostanzialmente gli Internati restano invece ad oggi dove erano.
Così come resta lo sconcerto nel leggere certe affermazioni che, anche il Comune di Montelupo Fiorentino, rilascia all’Opinione Pubblica a mezzo stampa e siti internet, circa il fatto che il Reparto di Polizia Penitenziaria opera in una Struttura che è stata ristrutturata completamente nelle parti destinate ad attività detentive, ma quei lavori sarebbero stati nella sostanza realizzati in condizione di abuso edilizio, perché fatti in coerenza a normativa speciale di edilizia penitenziaria pur essendo invece la destinazione d’uso stabilita (probabilmente dal Comune stesso) quale Struttura Sanitaria.
Delle due ipotesi quindi ne può valere solo una: o con i lavori effettuati per oltre 7 milioni di euro si è in situazione di abuso edilizio (variazione alla destinazione d’uso non autorizzata), fatto che avrebbe dovuto portare il Comune stesso ad una specifica azione di denuncia, oppure si è davanti a dichiarazioni infondate giuridicamente e che hanno solo una valenza di dialettica politica.
Spiace infine rilevare che l’Amministrazione Comunale, che dovrebbe preoccuparsi del problema che si determina ai Lavoratori con eventuali ipotesi di mobilità ad altre città, consideri quei Lavoratori della Polizia Penitenziaria (insieme alle proprie Famiglie cittadini della stessa Città) diversamente da altri Lavoratori, che in presenza di un rischio di delocalizzazione delle attività lavorative fuori dal Territorio, avrebbe probabilmente visto la stessa Amministrazione Comunale schierarsi a fianco dei Sindacati nelle vertenze per le tutele degli Addetti della Struttura coinvolta.
Per quanto detto riteniamo che le SS.LL. debbano delle risposte a questi Lavoratori dello Stato, che ogni giorno con professionalità e fedeli al giuramento prestato alla Repubblica assicurano una funzione così importante e delicata per la Società. Questo chiediamo Sig. Ministro, Sig. Capo del DAP e Sig. Provveditore Regionale, anche alla luce delle dichiarazioni pubbliche rese ieri dal Sindaco di Montelupo che esclude la futura presenza di una struttura carceraria, “confortato su quanto affermato a più riprese anche dal DAP”".
Fabrizio Ciuffini, Segretario Generale FNS Cisl Toscana