Giobbi (Per i cittadini) denuncia: "Centraline antincendio costose e non funzionanti"

Le centraline di rilevamento incendi denunciate da Giobbi

"I cittadini devono sapere in che modo le amministrazioni usano i soldi pubblici generati da una tassazione sempre più insopportabile. Almeno fossero spesi bene! Così non è stato in questa  vicenda che ha i connotati della beffa.

La storia, l’ho scoperta per caso visitando i luoghi:  sul monte Agresto sopra al Castellare a San Giovanni alla Vena c’è una centralina di telerilevamento,  gemella di un’altra che si trova sul Monte Roncali al confine tra Buti e Vicopisano , il cui scopo doveva essere quello di dare l’allarme in caso d’incendio. Entrambe facevano parte di uno stock di nove centraline di proprietà della regione, collocate in punti strategici, come sul monte Cimone a Calci, o sulla torre piezometrica dell’acquedotto a San Lorenzo alle Corti, per essere vigili sentinelle. 

Progettate per scopi militari, furono vendute alla regione a metà degli anni novanta per tre miliardi di lire e riconvertite alla prevenzione degli incendi.  Ma concepite per individuare i lanci di razzi nemici e dotate di pannelli a raggi infrarossi, quando una fonte di calore come il sole si rifletteva a valle su qualche guard rail, veniva catturata dalle centraline, che davano falsi allarmi. Per ovviare all’inconveniente furono eliminati i pannelli a raggi infrarossi. Le telecamere furono allestite sulle postazioni tramite elicotteri, con un’operazione grandiosa, dove non si badò a spese.

Ebbero un funzionamento altalenante a causa di un vecchio Commodore 64 che le coordinava, inviando i dati agli schermi installati presso il comune di Calci, sede istituzionale della Protezione Civile, che opera come ente capofila  per  Vicopisano, Buti e San Giuliano. Le telecamere  hanno monitorato il Monte Pisano, segnalando  i focolai che ad occhio nudo con la presenza del fumo era impossibile scoprire, ma dal 2009 questa preziosa funzione è cessata.

La regione si è astenuta dal fornire il telerilevamento e non si capisce come mai abbia accuratamente evitato questa voce di spesa, visto che dovrebbe avere a cuore la salvaguardia degli incendi e la tutela del patrimonio del Monte Pisano. Come non ha più aggiornato il sito della Protezione civile intercomunale, che addirittura è fermo al 2012, sul quale compaiono vecchie foto, tra le quali quella della sede operativa con i monitor affissi alla parete, mentre invece non ci sono più da un pezzo.

Ci si chiede come abbia potuto Vicopisano sopportare passivamente questa inerzia della regione Toscana che si protrae dal 2009 e che va a discapito del sistema di prevenzione finalizzato a garantire l’incolumità della popolazione e dell’habitat circostante,  patrimonio universale di un ecosistema che accomuna tutti i residenti. Un’inconcepibile lacuna, che offende lo spirito di servizio di una politica che non è capace di occuparsi delle più elementari necessità dei cittadini".

Marrica Giobbi, consigliere comunale del gruppo ‘Per i Cittadini’

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