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Il Museo Archeologico Nazionale si arricchisce di un nuovo spazio

Il prossimo giovedì 9 Aprile, alle ore 17, il Museo Archeologico Nazionale di Firenze (MAF) e la Soprintendenza Archeologia della Toscana apriranno ai visitatori un nuovo spazio museale.

Esso collega due edifici del MAF - uno già allestito con i reperti delle collezioni che sono confluite nel tempo presso il Museo, l'altro che si realizzerà con l'esposizione della civiltà etrusca - e si configura come uno spazio di sosta ed approfondimento, collocato tra le sale delle Collezioni etrusche greche e romane e del Museo Egizio e quelle del Museo Etrusco.

La sosta potrà essere effettuata godendo di una vista privilegiata sul Giardino monumentale, in cui sono ricostruite tombe etrusche di varia epoca; l'approfondimento propone alcuni temi che aiuteranno a comprendere meglio il percorso museale complessivo del Museo. Si parte dalla definizione di museo archeologico come luogo del racconto di una civiltà, esemplificata in questo caso da quella etrusca, per passare a spunti sui temi del collezionare e del restaurare. Si prosegue poi con il tema della contestualizzazione, nelle declinazioni che ne hanno dato differenti epoche, per finire con una riflessione su alcuni sensi minori (udito, gusto, tatto) che completano l'esperienza di una civiltà distante nel tempo.

Il Museo inaugura in questo modo l'allestimento di un percorso multisensoriale con cui intende offrire a tutti i suoi visitatori la possibilità di un approfondimento conoscitivo non convenzionale, facendo una esperienza inconsueta - mediante il tatto e l'udito - delle civiltà antiche.

I reperti esposti nel percorso di visita offrono esempi concreti degli approfondimenti suggeriti, mentre una tavola cronologica, che si sviluppa per tutti i cento metri dello spazio di esposizione, fornisce una bussola temporale con cui puntualizzare quanto si è già visto nella sede storica del MAF e prepararsi alla visita della sua nuova futura sezione.

Progetto scientifico: Giuseppina Carlotta Cianferoni

Progetto museografico: Lucrezia Cuniglio, Roberto Mantovani (libero professionista, Firenze)

Progetto grafico: Studio Tapiro, Venezia

 

Testi

Approfondimenti e didascalie: G.C. Cianferoni con la collaborazione di Rosalba Settesoldi (libero professionista, Firenze)

Tavola cronologica: G.C. Cianferoni, Mario Iozzo

Traduzioni: Lisa Brucciani e Andy Clark (liberi professionisti, Firenze), Stamperia Braille-Regione Toscana

Allestimento

Opere in legno e metallo: Farmobili, Monteroni d'Arbia (Siena)

Grafica: Immagine Studio, Monteroni d'Arbia (Siena)

Luce e audio: Tiziano Manzini, Incisa Val d'Arno (Firenze)

Opere in tessuto: Opera Laboratori Fiorentini, Sesto Fiorentino (Firenze)

Opere edili: Restauri Artistici e Monumentali, Firenze

Restauri per l'esposizione

Fabrizio Gennai

Studi e restauri preliminari all'esposizione

Frontone A di Luni: Anna Maria Durante (Soprintendenza Archeologia della Liguria), Maria José Strazzulla (Università degli Studi di Foggia), Emanuela Paribeni, Elena Sorge, Franco Cecchi, Piergiovanni Nagrini e Pasquino Pallecchi

Facsimile dalla tomba François di Vulci: Koinè di Ilaria Scalia, Firenze

Tomba di Novilara: Marina Micozzi (Dipartimento di Scienze dei Beni Culturali dell'Università della Tuscia), Silvia Gori e R. Settesoldi (libere professioniste, Firenze), Renzo Giachetti e Nora Marosi con la collaborazione degli studenti dello Studio Art Centers International (SACI) di Firenze, Elsa Pacciani, Marida Risaliti, Antonino Sentineri. Restauro eseguito con il contributo della famiglia Worthington.

Percorso multisensoriale

G.C. Cianferoni, L. Cuniglio, Manuela Fusi, Arianna Vernillo

Copie

Minerva: Fonderia Marinelli, Barberino Val d'Elsa (Firenze)

Il vasellame è stato selezionato con la collaborazione di Maria Angela Turchetti e Pamela Gambogi

Contributo sonoro

Simone Bellucci

 

Finanziamento

Direzione Generale Musei

Soprintendenza Archeologia della Toscana

 

Dove non altrimenti indicato, le persone coinvolte nella sistemazione dell'area di sosta e approfondimento sono dipendenti della Soprintendenza Archeologia della Toscana

 

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