"La svalorizzazione della Manifattura Tabacchi rappresenta la pesante manomissione, fino alla parziale demolizione, di una delle maggiori Opere di Architettura del Novecento europeo, oltre che un pericoloso cambio radicale di destinazione d’uso a vantaggio di ipotesi speculative immotivate, anche e soprattutto dal punto di vista sociale.
La Manifattura - affermano i consiglieri Amato (Gruppo Misto) e Grassi, Trombi e Verdi (SEL-FRS) - per grande parte opera dell’Ing. Pier Luigi Nervi, rappresenta un monumento insostituibile dell’architettura italiana del Novecento e una delle più significative espressioni del patrimonio industriale del nostro paese.
Il complesso, inaugurato nel 1941, si è mantenuto nella sua interezza e qualunque menomazione a qualsiasi parte di esso rappresenterebbe un danno incalcolabile ai suoi valori di autenticità e integrità, con tale demolizione verrebbe meno un’opera fondamentale dell’architettura razionalista della metà del XX secolo.
Il processo partecipativo portato avanti sinora con convegni, seminari, e riunioni politiche anche a livello del Consiglio di Quartiere, ha chiaramente espresso una decisa contrarietà, ribadendo la necessità di insediare funzioni di importanza pubblica, nel rispetto dell'integrità storica del progetto, a partire dalla valorizzazione del sistema delle piazze all'interno del complesso stesso.
Dal territorio sono emerse numerose alternative per valorizzare l'intera area, un luogo dove alloggiare i saperi, la produzione e la testimonianza storica e artistica, l'alta formazione, la ricerca e in definitiva, la Cultura.
Un luogo - concludono i consiglieri Amato, Grassi, Trombi e Verdi - che potrebbe consolidarsi come la Città della Cultura, del Restauro, della Scienza, della Moda.
Un luogo storico da valorizzare (non su cui speculare), salvaguardare senza snaturare, convogliando al suo interno una serie di attività che possono rappresentare un volano per l'economia di Firenze a partire da ciò che ci rende orgogliosi nel mondo".