"Lunedì prossimo firmeremo un protocollo di intesa con l'Autorità nazionale anticorruzione, per andare a normare tutti i passaggi che devono portare agli appalti" per il potenziamento dell'aeroporto di Firenze. Lo ha annunciato Marco Carrai, presidente di Adf, che oggi ha partecipato alla presentazione dello studio di impatto ambientale. "Vogliamo essere massimamente trasparenti, farlo e comunicarlo, per far vedere che l'aeroporto di Firenze è solo una grande opportunità".
Enac ha avviato Via per nuova pista Firenze
Enac ha avviato la Valutazione d'impatto ambientale (Via) per la realizzazione della nuova pista da 2.400 nell'aeroporto di Firenze. Secondo quanto reso noto oggi, in occasione della presentazione dei risultati dello Studio d'impatto ambientale realizzato per Adf, il procedimento di Via terminerà entro i termini di legge, con 60 giorni per far pervenire i pareri e le osservazioni e 150 per chiudere l'intero procedimento, a cui seguirà la Conferenza dei Servizi sulla compatibilità urbanistica.
Carrai, siamo fiduciosi per ok a Via
"Siamo fiduciosi, abbiamo fatto un buon lavoro, impegnativo e molto approfondito". Lo ha detto Marco Carrai, presidente di Adf, che oggi ha partecipato alla presentazione dello studio di impatto ambientale realizzato dalla società Ambiente, oggetto di istruttoria Enac per l'avvio della procedura di Valutazione di impatto ambientale legata al potenziamento dell'aeroporto di Firenze. "Ci auguriamo che tutto sia pronto a fine 2017, quando sembra che ci possa essere il G8", ha aggiunto Carrai.
"Come dice lo studio - ha proseguito - non ci saranno problemi di natura ambientale: se e quando lo studio avrà l'autorizzazione da parte del ministero, dovremo fidarci delle istituzioni, e se dicono che lo studio è approfondito non vedo perché i cittadini non dovrebbero tenerne conto". Carrai ha rivendicato che "facciamo cose, per assicurare la trasparenza, che la legge non prevede", come "il comitato di garanzia da parte dei comuni della Piana, che andrà a vigilare sugli atti per la Via", e anche la Vis che "è prevista dal Pit, ma non è prevista dalla legge nazionale per la realizzazione di aeroporti".
Uno studio, "la pista di 2400 m. inquina meno di 2000"
Una pista lunga 2.400 metri per l'aeroporto di Firenze consentirebbe un miglioramento della qualità dell'aria tra il 10% e il 20% rispetto all'ipotesi di pista di 2.000 metri, per via delle migliori condizioni di operatività degli aeromobili. E' quanto emerge dallo studio d'impatto ambientale realizzato dalla società Ambiente per conto di Adf, presentato oggi a Firenze. Le emissioni aeroportuali in termini di ossidi di azoto, secondo lo studio, incidono rispetto al totale delle emissioni provinciali per meno dell'1%, in termini di PM10 incidono per meno dello 0,05%, in termini di CO2 incidono meno dell'1%.
Si prevede che la popolazione esposta ai limiti di legge di rumore aeroportuale (60 decibel) si riduca del 94% per il 2018 e dell'82% per il 2029. Dallo Studio di impatto sanitario, realizzato contestualmente, non emergono incidenze di rischio tossicologico e cancerogeno. Per le vibrazioni, secondo Ambiente, il contributo della nuova pista può essere considerato trascurabile.
Con il potenziamento anche le compensazioni ambientali
Per il potenziamento dell'aeroporto di Firenze, con il conseguente incremento della sua superficie, sono previsti interventi di compensazione ambientale di pari entità su una superficie di 146 ettari. E' quanto emerge dallo studio d'impatto ambientale realizzato dalla società Ambiente per conto di Adf, presentato oggi a Firenze. L'interferenza tra la nuova pista e il reticolo idrografico dell'area, secondo quanto proposto dai tecnici, sarà risolta attraverso la deviazione del Fosso reale, contestualmente alla quale verranno realizzati interventi di riduzione del rischio idraulico mediante aree di laminazione controllata delle piene. Fra gli interventi di compensazione ambientale sono previsti la creazione del parco peri-urbano da 200 ettari fra il sedime aeroportuale e il margine sud dell'abitato di Sesto Fiorentino; la creazione di un'area ecologico-ricreativa al posto della vecchia pista; la ricollocazione e riqualificazione delle aree umide protette, al fine di "ricreare il paesaggio agrario tipico della piana fiorentina".