E' il vanto di molte amministrazioni pubbliche, ma rappresenta un vero rischio per i lavoratori addetti alla raccolta dei rifiuti porta a porta. Senza l'ausilio dell'automatizzazione molti dipendenti delle aziende di igiene urbana vanno incontro ad un picco di patologie dell'apparato muscolo scheletrico.
E' l’allarme lanciato dai Rappresentanti dei Lavoratori per la Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro (RLS) delle Aziende di Igiene Urbana della Toscana, al termine di un incontro che si è svolto nei giorni scorsi presso l'Assessorato alla Salute della Regione Toscana, alla presenza dei responsabili del servizio di protezione e prevenzione, medici dei P.I.S.L.L., dirigenti delle aziende di igiene urbana.
"Questo problema che sta emergendo negli ultimi anni, ha trovato ascolto presso la Regione Toscana -dichiara Nedo Domizi, coordinatore del gruppo Rls Fit/Cisl Toscana delle Aziende di Igiene Urbana- che ora sta pensando a nuove disposizioni operative a cui si dovranno attenere le aziende preposte e tutte le imprese che operano nel settore.”
“E' il primo caso in Italia -prosegue Domizi- di azione spontanea di lavoratori di un unico comparto, mirata a risolvere le nuove patologie emerse con i nuovi metodi di raccolta rifiuti. I lavoratori non vogliono esimersi da tali servizi, ma vogliono far~prendere consapevolezza delle problematiche.”
“Questo raggruppamento di RLS lavora sistematicamente da circa un anno, con l'obiettivo di ridurre i rischi per i lavoratori e diminuire così i costi sociali che si avrebbero con la crescita delle patologie connesse a questi lavori.”
Fonte: Ufficio stampa Cisl Toscana