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Casse di espansione di Fibbiana, verso la fine di un'odissea. Nove milioni per terminare i lavori a dicembre 2017

Al via i lavori per la nuova cassa di espansione Fibbiana 1 e il completamento di Fibbiana 2, per ridurre drasticamente il rischio di alluvioni nell'Empolese. Un intervento da 9 milioni di euro, finanziato dalla Regione Toscana.

L'opera di prevenzione del rischio idraulico comprende il completamento della cassa di espansione di Fibbiana 2, che si trova nel territorio di Capraia e Limite, e la realizzazione di Fibbiana 1, nel comune di Montelupo Fiorentino. I lavori inizieranno nella prima quindicina di aprile e il termine di consegna è fissato in 30 mesi, quindi entro dicembre 2017.

Sarà il più grosso intervento realizzato sul bacino empolese del fiume Arno dal dopoguerra ad oggi per scongiurare eventi alluvionali, che per dimensioni e portata si verificano statisticamente ogni 200 anni. Il ricordo corre all’alluvione del 1966, che ha lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva, un evento tragico che anche nei Comuni dell’Empolese provocò miliardi di danni e diverse vittime.

I lavori di Fibbiana 2 riguardano lo scavo dell'area interna, che permette di raggiungere la capacità d'invaso a suo tempo programmata. Il terreno di risulta sarà utilizzato per gli argini della cassa di espansione di Fibbiana 1, che sarà collegata al fiume Arno mediante otto paratoie di accesso, che si apriranno solo quando il fiume avrà superato di un metro il livello della soglia di sfioro, posta a 28 m slm (che corrisponde indicativamente al livello di massima piena in corrispondenza del ponte di Empoli aumentato di circa 70 centimetri). Il trasporto del terreno non interesserà la viabilità ordinaria ma passerà attraverso un guado sul fiume Arno.

Alcuni dati tecnici. Nei casi in cui il fiume Arno dovesse superare il livello della soglia di sfioro, il deflusso dell’acqua all’interno della Cassa di Espansione avverrà attraverso 3 moduli separati, che entreranno in funzione in base alle necessità, mediante un sistema a cascata. Il  primo modulo potrà accogliere 336.000 mc. Esaurito questo, l’acqua defluirà nel secondo modulo, di 2,14 milioni di mc. Se anche il secondo modulo non fosse sufficiente, scatterà il terzo, di 350.000 mc.

Complessivamente, la capacità di invaso delle Casse di Espansione Fibbiana 1 e 2 ammonta a ben 3,55 milioni di metri cubi di acqua, che corrisponde a quanto fissato a suo tempo dal Piano di Bacino del Fiume Arno per la riduzione del rischio idraulico. Il quadro economico contempla anche alcune opere complementari sul reticolo minore, che saranno realizzate al di fuori delle casse di espansione.

Dodici anni di controversie. I progetti per le casse di espansione di Fibbiana 1 e di Fibbiana 2, che rientrano nel sistema di opere previste dal Piano Stralcio Rischio Idraulico dell’Autorità di bacino del fiume Arno approvato nel 1999, sono stati finanziati dalle Regione Toscana nell’agosto 2003 per un importo pari a 10.198.700 euro. Di questa somma, più di due milioni di euro sono stati impiegati per Fibbiana 2, i cui lavori sono iniziati nel 2006.

L’intervento di Fibbiana2 ha però subìto grossi rallentamenti a causa di vari imprevisti. Sono state infatti scoperte due tubature, durante i lavori, nella zona dello scavo. Inoltre, c’era il sospetto che potessero essere ritrovati dei reperti archeologici, quindi due persone addette, pagate dalla Regione Toscana, hanno dovuto sorvegliare gli scavi. Il sospetto si è poi rivelato infondato.
Ci sono stati ulteriori rallentamenti dovuti al ritrovamento di sei bidoni di idrocarburi e allo spostamento di tre tralicci dell’Enel: quest’ultimo intervento ha impiegato cinque anni. La durata dei lavori, che, senza questi imprevisti, avrebbero potuto concludersi in un anno e mezzo, si è così prolungata fino al 2014. L’intervento deve ancora essere completato perché manca una parte di invasamento, che verrà realizzata durante questa nuova ripresa dei lavori.

I restanti 8 milioni di euro, provenienti dal finanziamento del 2003 della Regione, sono stati impiegati per la cassa di espansione di Fibbiana 1. Inoltre, nel 2012 la Regione ha finanziato altri 700mila euro. Nel novembre dello stesso anno, è stata aperta la gara per Fibbiana 1. L’aggiudicazione definitiva dell’appalto, dopo aver condotto le verifiche di legge, è avvenuta nel 2014. Il contratto è stato sottoscritto il 12 marzo 2015. I lavori inizieranno ad aprile e si concluderanno entro dicembre 2017.

Ciò che emerge dalla questione è un prolungamento della durata degli interventi, che sono stati rallentati da vari fattori e quindi non si sono conclusi nei tempi standard. Il problema, in questo caso, non consisterebbe dunque in uno spreco dei finanziamenti regionali, ma in un accavallarsi di ritardi nella realizzazione dell’opera.

I commenti dei sindaci.  Le nuove casse di espansione sono state oggetto di una presentazione che si è tenuta questa mattina nel Municipio di Empoli. Sono intervenuti Vittorio Bugli, Assessore alla Presidenza della Regione Toscana, Alessandro Giunti (Sindaco di Capraia e Limite con delega alla Difesa del Suolo dell’Unione dei Comuni), Alessio Falorni (Sindaco di Castelfiorentino con delega alle Infrastrutture dell’Unione dei Comuni), il Vicesindaco del Comune di Empoli, Franco Mori, e il Sindaco del Comune di Montelupo Fiorentino, Paolo Masetti. Sulle caratteristiche e le modalità di funzionamento delle casse di espansione si è soffermato a lungo l’ingegnere Paolo Collodel, responsabile Uffici Difesa del Suolo e Vincolo Idrogeologico dell'Unione dei Comuni.

"Per prima cosa – sottolinea Alessandro Giunti (Sindaco di Capraia e Limite con delega alla Difesa del Suolo nell’Unione dei Comuni) - permettetemi un ringraziamento alla Regione Toscana, che si è impegnata a lungo per tale opera e sosterrà l'intervento da un punto di vista finanziario. Grazie, dunque, al Presidente Enrico Rossi, agli Assessori, ai Consiglieri ed a tutti coloro che hanno permesso che si giungesse alla realizzazione di un intervento che mette in sicurezza l'area Empolese e contribuisce fortemente a mitigare il rischio idrogeologico del nostro territorio. In questa sede, mi preme inoltre sottolineare che la costruzione della nuova Cassa di Espansione Fibbiana 1 è la prima opera progettata ed appaltata dall'Unione dei Comuni Circondario dell'Empolese Valdelsa, a dimostrazione che, se tutte le parti in causa lavorano congiuntamente con spirito di collaborazione, si possono superare tanti ostacoli che si frappongono durante le procedure che si devono affrontare.  Quando si dice che bisogna credere nell'ente "Unione", si intende questo, vale a dire utilizzare quest'importante e valido strumento istituzionale per garantire condizioni di vita migliori e più sicure ai cittadini. I lavori per la realizzazione di Fibbiana 1, assieme al completamento di Fibbiana 2, che ricade dal lato di Capraia e Limite, sono un valido esempio di maturità, consapevolezza e presa di responsabilità da parte della classe politica locale e regionale, che si appresta a vivere nella maniera migliore, con i fatti, l'anniversario della tragica alluvione dell'Arno del 4 Novembre 1966. Come delegato alla Difesa del Suolo dell'Unione dei Comuni, non posso essere che felice ed orgoglioso."

Le Casse di Espansione – sottolinea Alessio Falorni (Sindaco di Castelfiorentino con delega alle Infrastrutture nell’Unione dei Comuni) – dimostrano ancora una volta la sensibilità, l’impegno e la forte determinazione nel realizzare, pure in momenti di difficoltà finanziaria come quello che stiamo vivendo, opere imponenti nel campo della prevenzione, per ridurre drasticamente il rischio di alluvioni nella nostra area. Grazie anche alla Cassa di Espansione di Madonna della Tosse, realizzata a Castelfiorentino dieci anni fa, si viene a creare una doppia valvola di sfogo prima della confluenza dell’Elsa nel fiume Arno, che va a migliorare in modo considerevole la sicurezza idraulica di tutto il territorio dell’Empolese Valdelsa, e in modo particolare della zona industriale del Terrafino, oltre a quella – naturalmente - delle popolazioni interessate. Si tratta, dunque, di un investimento che guarda al lungo periodo, al futuro della nostra economia, alle nuove generazioni. È grazie a investimenti come questo che dimostriamo che l'Unione dei Comuni può essere uno strumento valido per migliorare la vita delle popolazioni locali."

Quando si parla di messa in sicurezza idraulica – sottolinea il Vicesindaco di Empoli, Franco Mori - bisogna partire da presupposti che il rischio ‘0’ non esiste, ma questa opera mette in sicurezza piene a cadenza duecentennale. Si tratta pertanto di un intervento di straordinaria importanza per le nostre popolazioni che vivono lungo il fiume e che non è isolato. Ci si deve ricordare infatti che negli ultimi 20 anni l’asta dell’Arno è stata oggetto di altre realizzazioni di questa natura, basta nominare il Lago di Bilancino che regime le piene della Sieve, o per, rimanere più vicino a noi, l’Elsa con le casse di espansione di Madonna della Tosse o l’adeguamento della sezione alla Grotte di Canneto, a Molin Nuovo, dove il fiume rompeva l’argine destro allagando da Ponte a Elsa a Marcignana, fino a Santa Maria e Avane storicamente tre volte al secolo.”

“Nel nostro paese – osserva Paolo Masetti, Sindaco di Montelupo Fiorentino - è necessario passare,  in parte lo si sta facendo, da una logica di sola gestione dell’emergenza a una pianificazione finalizzata alla prevenzione. Il Comune di Montelupo Fiorentino “investe” sulla sicurezza e tutela idrogeologica del territorio, nella consapevolezza che le attività di prevenzione non possano prescindere da interventi di carattere strutturale. Lo fa mettendo a disposizione una porzione significativa in termini quantitativi e qualitativi del proprio territorio. L’area nella quale sarà realizzata la cassa di espansione è prossima alla frazione più popolosa del Comune  (Fibbiana) e lambisce alcune case sparse ed un piccolo aggregato ex rurale dalle caratteristiche testimoniali di valore. Riguarda anche attività (agricole e non) significative, con un importante ruolo di presidio alla stessa cassa di espansione, visto anche che la maggior parte dei terreni interessati alla cassa rimarranno di proprietà privata. Alla sfida, quindi, sulla tutela e sicurezza idrogeologica, per tutti gli Enti competenti si assomma quella di conciliare tale progetto al mantenimento e consolidamento di attività, affinché la cassa stessa, da vincolo sul territorio, ne diventi risorsa.”

Questa opera – dice l'Assessore alla Presidenza della Regione Toscana, Vittorio Bugli - è un significativo contributo alla riduzione del rischio idraulico sull'Arno, obiettivo per il quale si sta completando una serie di importanti interventi in questo tratto di fiume e che iniziarono anni fa con la realizzazione della cassa di espansione di Madonna della Tosse sul fiume Elsa, prima dello sbocco in Arno”. L'assessore ricorda a questo proposito la cassa di espansione di Roffia nel comune di San Miniato inaugurata poche settimane fa dal presidente Rossi, e la cassa di espansione dei Renai a Signa,  per la quale si stanno concludendo le procedure di gara. “Assieme a questi, l'intervento delle casse di espansione di Fibbiana diventa una risposta significativa al territorio della valle di Firenze completando le opere previste dal piano di bacino dell'Arno”, conclude Bugli.

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Claudia Nieddu

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