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Tu chiamale se vuoi... EMOZIONI!

La nostra vita quotidiana, da quando ci alziamo, a quando andiamo a letto, è pervasa, che ci piaccia o no, da un' infinità di emozioni ed il nostro vocabolario è dotato di un vasto numero di nomi che fanno riferimento al mondo affettivo: preoccupazione, imbarazzo, nostalgia ...
Cosa sono le emozioni?
Molti studiosi hanno cercato di dare una definizione di "emozione" e, secondo coloro che sostengono le teorie evoluzionistiche, sono "piani d'azione", cioè degli impulsi ad agire, grazie ai quali riusciamo a gestire in tempo reale ciò che accade nella quotidianità.
Secondo le teorie cognitive, le emozioni sono "processi interiori complessi", determinati da un evento che le scatena, che deve essere significativo per l' individuo. Quando una persona si ritrova a vivere un determinato evento, può avere una reazione, nella quale possiamo distinguere: aspetti cognitivi, fisiologici ed espressivi.
Proviamo a fare un esempio: nel momento in cui aspettiamo di incontrare il proprio amato, si presentano i seguenti aspetti:

-  aspetto cognitivo della consapevolezza: sappiamo di essere felici;
- reazioni fisiologiche : il battito cardiaco e la sudorazione potrebbero aumentare;
- aspetti espressivi: sorridiamo.

Quindi, ogni emozione è un fenomeno complesso che comporta modificazioni che avvengono nel corpo, sia a livello fisiologico (alterazioni del battito cardiaco o della respirazione), sia a livello cognitivo, (pensieri quali "Che vergogna..." o "Che tristezza...") ma anche espressivo.
Occorre fare una distinzione fra emozioni primarie e secondarie; le prime sono: rabbia, paura, tristezza, gioia, sorpresa, disprezzo e disgusto; queste sono innate ed universali cioè, come sosteneva la tesi di Darwin, si riscontrano, senza differenze, in tutte le culture e sono caratterizzate da specifiche espressioni (esempio: il sorriso caratterizza la gioia), mentre le secondarie sono quelle che dipendono dalla cultura di appartenenza e dall' apprendimento, come la vergogna, la quale si prova, dopo aver trasgredito delle regole sociali.
A cosa servono le emozioni?
Provare paura, gioia, tristezza, è fondamentale per l' essere umano, e può sembrare strano, ma anche un' esplosione di rabbia, che tendiamo a reputare un' emozione negativa, può essere più sana della sua repressione. Le emozioni svolgono una funzione più “personale”, riguardante ciò che proviamo e sentiamo in determinate situazioni ed in base a dati pensieri; esempio: "Ho un esame all' università, penso che non posso farcela e provo tristezza".
Inoltre, hanno anche un' importante funzione interpersonale: servono a stabilire la nostra posizione nell' ambiente sociale e ci spingono verso persone, oggetti, idee, azioni, allontanandoci da altre; esempio: se proviamo gioia quando stiamo con una determinata persona, decidiamo di starle vicino il più possibile. Le emozioni hanno modo di emergere e manifestarsi proprio all' interno delle interazioni sociali, quando ci ritroviamo ad affrontare relazioni interpersonali, ci aiutano a mettere in atto comportamenti più efficaci, per riuscire a risolvere i problemi che possiamo avere in una relazione in corso. Dunque, le emozioni hanno un importante ruolo a livello sociale: sono risposte involontarie che aiutano a regolare e mantenere le relazioni con gli altri.
Sono anche un modo di comunicare, sono mezzi di comunicazione fra gli individui in quanto ciò che proviamo lo condividiamo con il resto del mondo attraverso le espressioni facciali, i gesti e le parole; quindi se piango, le persone che mi stanno vicino e mi circondano, possono comprendere che sto provando tristezza anche se non comunico verbalmente il mio stato d' animo.
Perchè è utile manifestare le proprie emozioni?                                                                                                                                 Perchè possiamo comunicare immediatamente i nostri stati interni.
Prendiamo ora in considerazione il fatto che sono arrabbiata con il mio compagno perchè si è scordato del nostro anniversario; non gli comunico come mi sento perchè so che è una persona che non dà importanza a queste cose e così, faccio finta che vada tutto bene. Dentro di me provo una forte rabbia per la sua dimenticanza ed in contemporanea provo tristezza perchè sento di non valere abbastanza per lui da ricordarsi una cosa così importante per me. Questo comporta che il mio fidanzato crede che vada tutto bene, io glielo faccio pensare, ma dentro di me aumenta la rabbia e la frustrazione che porteranno sicuramente ad una maggiore distanza e a scarsa comunicazione nella coppia. Dobbiamo entrare nell' ottica dell'idea che l' altro non mi legge nella mente, non ha questa grande capacità, quindi solamente dicendo quello che pensiamo e provando a spiegare il nostro stato emotivo, possiamo riuscire a comunicare in maniera molto più efficace all' interno di una relazione interpersonale. Quindi, è utile esprimere le nostre emozioni, perchè comunicano un bisogno interno ed anche quelle che reputiamo più spiacevoli, hanno un valore importante che deve essere esperito e riconosciuto. In conclusione, è fondamentale manifestare il proprio stato emotivo in modo che l' altro possa capire come mi sento al fine di trovare una soluzione o, quantomeno, un accoglimento di quello che provo.

Nel caso in cui vogliate suggerirci un argomento da affrontare o esporci una vostra problematica o preoccupazione scriveteci a studiopsicologicoilcammino@gmail.com, e noi vi risponderemo o pubblicando la lettera in forma anonima o affrontando la tematica da voi richiesta.

 

 

 

 

 

 

 

Federica Giacinti

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