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Sindaci allo specchio, parla Lucia Ciampi: "Dobbiamo inaugurare un Rinascimento dell'Unione"

Lucia Ciampi (foto gonews.it)

Lucia Ciampi è il sindaco di Calcinaia dal 2009, anno della sua prima elezione appoggiata dal Pd. Quell'anno vinse con il 55,3% dei consensi, a maggio dello scorso anno la riconferma è arrivata conj il 61,2% dei voti con la lista Centro Sinistra per Lucia Ciampi. Nata nel 1950, Lucia Ciampi è laureata in filosofia ed è stata insegnante presso il liceo scientifico 'XXV Aprile' di Pontedera.

Dalla sua biografia leggiamo inoltre che ha varcato la soglia del palazzo comunale più di una volta. Ciampi ha ricoperto la carica di consigliere comunale dal 1980 al 1984, fino al 1995 è stata presidente del Comitato di gestione della Biblioteca Comunale. Rientra in politica proprio in quell'anno diventando vicesindaco e assessore alla cultura e alla pubblica istruzione. e vicesindaco dal 1995 al 1999.

Sindaco Ciampi, il tema principale degli ultimi giorni è stato il maltempo e il forte vento. Le chiedo il punto della situazione e se l'emergenza è terminata.

L’emergenza maltempo non è finita: siamo stati molto colpiti dalla furia di questo inusitato vento. Ha prodotto moltissimi danni, fortunatamente alle cose, alle case e al nostro patrimonio arboreo. Sono ancora necessari degli abbattimenti per mettere in sicurezza la situazione di pericolo.

Dal 2012 monitoriamo il nostro patrimonio delle piante grazie al dipartimento di Agronomia della facoltà di ingegneria dell’università di Pisa, in carico al professor Cinelli. Ho ricevuto stamani (martedì 10 marzo, NdR) la relazione del professore. Per gli alberi residui sulla via Vicarese, i famosi pini che già nel 2012 suscitarono polemiche, si registrano molte instabilità e si consiglia l’abbattimento. Dobbiamo, purtroppo, concludere questa operazione per la messa in sicurezza. L’emergenza non è ancora finita, ma certamente il clou della frenesia si è concluso nelle due giornate.

Lei è sindaco dal 2009: cos’è cambiato da allora nel governare?

Sono cambiate molte cose, per tutti i comuni. Parlo delle risorse: sono diminuite costantemente, e il trend è stato decisamente discendente. A fronte dei trasferimenti statali si sono assottigliati fino a diventare trasferimenti inversi, il nostro Comune deve qualcosa allo Stato. Un altro cambiamento è il Patto di stabilità che impedisce l’utilizzo delle risorse comunali. Si restringe così l’azione del Comune, le scelte politiche e strategiche.

Nella precedente consiliatura la mia amministrazione è riuscita a completare il programma elettorale grazie al reperimento di finanziamenti regionali e nazionali. In questo secondo mandato la situazione economico-finanziaria è ancora peggiorata, e ancora non abbiamo fatto il bilancio preventivo del 2015.

Questione lavoro: qual è la situazione a Calcinaia?

Il nostro Comune ha un tessuto produttivo industriale e artigianale vivace. Le nostre aziende sono numerose e di qualità ma la crisi economica si è fatta sentire. Specialmente nelle fasce più deboli. Ci sono stati problemi di cassa integrazione, disoccupazione, difficoltà varie. Nel nostro bilancio non deve venire meno il sostegno a chi ha perso il lavoro. I capitoli di bilancio riguardo il sociale non sono mai diminuiti.

Parliamo di Unione Valdera: quali sono le sfide che si propone nel futuro? Le chiedo anche, entrando nello specifico,  un commento riguardo la sua delega all'Istruzione.

L’Unione è nata nell’ottobre 2008, quando non ero ancora sindaco. Mi sono approcciata con spirito e senso critico, quindi con la volontà di comprendere e conoscere e intervenire quando qualcosa avrebbe lasciato perplessità. È un esperienza positiva come disegno politico. Ho valutato essere un progetto politico lungimirante. Teoricamente. Lungimirante e anche realistico, che aveva e può avere per realizzare i grandi obiettivi proposti: economie di scala e miglioramento dei servizi. I servizi dunque migliorano come qualità e quantità per i cittadini.

Dopo sei anni tutti questi risultati non ci sono stati, ma non vuol dire che l’esperienza sia fallimentare. È un’esperienza che ha portato risultati nel campo del sociale. Senza l’Unione non avremmo potuto finanziare certi interventi. Anche il comparto istruzione ed educazione ne ha risentito positivamente, sui Pez (piani di educazione zonale) siamo potuti intervenire con la liquidazione dei buoni servizio alle famiglie che mandano i bambini alla scuola dell’infanzia e alle scuole paritarie. Sul resto dobbiamo e possiamo fare di più. I risultati sono sufficienti ma non esaltanti. Dobbiamo inaugurare un Rinascimento dell’Unione dei Comuni.

Un’ultima domanda riguardo all’attività associativa, molto ricca nel comune, e il supporto dell’amministrazione nonostante sia di dimensioni medio-piccole.

Il volontariato e l’associazionismo sono una risorsa molto importante. Contiamo più di 50 associazioni sul territorio, le quali ricevono un sostegno non a pioggia ma sulla base di programmazioni progettuali. Tutte inoltre collaborano col Comune. Le sosteniamo sulla base delle effettive capacità di bilancio.

In questo contesto le tre associazioni socio-sanitarie, la pro assistenza, la pubblica assistenza e la misericordia, che lavorano in collaborazione con la società della salute.

Elia Billero

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