gonews.it

Furia del vento, l'analisi del meteorologo: "Evento più prevedibile del downburst. Ormai clima instabile tutto l'anno"

La stazione 'Meteo Montalbano' di Gordon Baldacci a Limite sull'Arno

Lo avevamo già intervistato lo scorso 22 settembre in merito al downburst che colpì soprattutto Stabbia e Lazzeretto di Cerreto Guidi. Oggi, venerdì 6 marzo, gonews.it prova a chiedere di nuovo a Gordon Baldacci, esperto di meteorologia di Capraia e Limite, attivo su facebook e da poco anche con un blog apposito che si chiama Meteo Montalbano, un parere su quanto è accaduto ieri, giovedì 5, sull'Empolese Valdelsa con raffiche di vento fortissime che hanno causato moltissimi danni.

"Per quanto riguarda il fenomeno - spiega Baldacci - non è altro che una 'conseguenza' della formazione del minimo depressionario sull'Italia. A seconda del luogo dove si forma si attivano in risposta al movimento antiorario del minimo barico le forti correnti da nord-nordest. Ovviamente non è assolutamente lo stesso fenomeno che si è verificato a settembre: lì si trattava di un down burst".

Ma l'evento così intenso era prevedibile? "A differenza di settembre erano state allertati tutti i livelli, proprio perché si è trattato di un evento molto più facile da prevedere. Diciamo che la formazione del minimo barico era quasi 'normale' come anche il suo quasi certo posizionamento. Ciò che però ha enfatizzato l'evento - prosegue -sono stati vari fattori. Il primo la provenienza da giorni relativamente 'caldi' per il periodo (si sono superati i 20 gradi), poi c'è la discesa di aria fredda di matrice artica, la quale non ha fatto altro che innescare una maggiore energia e violenza dei fenomeni. Se in Toscana è stato il vento il protagonista assoluto, nelle regioni adriatiche e parte delle centrali tirreniche hanno vissuto piogge intense e nevicate a bassa quota, proprio per il protrarsi dei fenomeni per ore negli stessi luoghi".

"Quel che abbiamo vissuto nella sua straordinarietà del caso - sottolinea Baldacci - è frutto anche di una situazione climatica, soprattutto a livello locale, che ci propone periodi sempre meno consoni alle stagioni che fino ad oggi abbiamo conosciuto perché se è vero che i mesi di 'transizione' (marzo per l'inverno e settembre per l'estate) sono spesso periodi in cui il meteo propone scenari spesso violenti ed insoliti, ormai i fenomeni estremi non si formano più in determinati mesi o periodi ma possono capitare in qualsiasi momento. Esempi sono l'alluvione di febbraio sulle regioni adriatiche o quella di Genova nel precedente autunno.

Quale dunque l'atteggiamento da tenere? "Serve molta più attenzione e vigilanza sul territorio che spesso, specie in Toscana, è un insieme di mille microclimi - conclude il blogger di Meteo Montalbano - impossibile da monitorare se non con una rete capillare di stazioni meteo sparse sul territorio".

Exit mobile version