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Chiusura dell'Opg, il Sappe perplesso sul futuro della struttura: "Tutto faceva presagire il mantenimento per altre finalità penitenziarie"

Donato Capece

Il 20 febbraio del 2014, il Provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria della Toscana, Carmelo Cantone, ha incontrato le OO.SS. della polizia penitenziaria annunciando ufficialmente che entro il 31 marzo 2015 gli effetti della legge n. 9/2012 avranno luogo.

Gli internati attualmente presenti nell’opg di Montelupo Fiorentino dovranno cosi lasciare la struttura penitenziaria per essere consegnati al servizio sanitario nazionale o in altre cd. strutture intermedie o nei casi di non dimissibilità trasferiti nella REMS (residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza sanitarie) individuato nella città di Pistoia, presso un ex convento da ristrutturare.

Le parole dell’Amministrazione Penitenziaria sembrano smentite da una relazione del Governo, di recente riportata in Parlamento, dove parrebbe invece che la REMS per la Toscana e l’umbria sia stata individuata in luogo dell’attuale Casa Circondariale di Massa Marittima.

Il SAPPe plaude all’evidente passo in avanti compiuto dalle istituzioni con la definitiva “cessione” dei malati di mente al Servizio Sanitario Nazionale, ma non comprende le ragione per cui il prezzo da pagare sia la chiusura definitiva dell’attuale sito penitenziario.

Sono svariati milioni di euro “dai 5/6 milioni” quelli spesi dal DAP per adeguare la sede dell’OPG di Montelupo Fiorentino agli standard di detenzione moderna, all’indomani dei lavori della Commissione parlamentare, presieduta dall’Onorevole Marino. Pertanto tutto faceva presagire il mantenimento della struttura per altre finalità penitenziarie.

Ad oggi l’Amministrazione Penitenziaria continua a sborsare migliaia di euro al mese per delle impalcature ancora installate presso la struttura di Montelupo e € 180000,00 sono le spese inutilmente elargite per un modernissimo impianto di aereazione mai andato in funzione.

Non esiste, secondo quanto riferito in sede d’incontro, un concreto piano di riconversione–utilizzo della struttura, eventualmente con detenuti a basso indice di pericolosità.

Se da un lato le notizie sul destino degli internati si rincorrono a vicenda dall’altro lato nessuno a speso ancora una sola parola per giustificare lo spreco di un così imponente investimento di denaro pubblico per una struttura penitenziaria che andrà perduta per sempre.

I Baschi Azzurri di Montelupo Fiorentino e di Massa Marittima non sanno a quale destino affidarsi ed è per questo che il SAPPe, congiuntamente alle altre OO.SS. regionali, ha richiesto un urgente incontro con i vertici dell’Amministrazione Penitenziaria centrale.

Fonte: Segretario Generale SAPPE, dott. Capece

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