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Bacino di Roffia finalmente in sicurezza, il presidente Rossi: "Leonardo da Vinci sarebbe fiero e orgoglioso"

Enrico Rossi torna a distanza di un anno dall'alluvione del 31 gennaio 2014 per attestare la messa in sicurezza del bacino di Roffia con la chiusura della prima cassa di espansione. Oggi, sabato 21 febbraio, si è tenuta la conferenza inaugurale del nuovo sistema di sicurezza costato 17,5 milioni di euro, dei quali 11,5 messi dalla Regione Toscana. Tante le autorità presenti in palazzo comunale: il questore di Pisa Gianfranco Bernabei, il comandante provinciale dei carabinieri di Pisa Andrea Brancadoro, il presidente Carismi Alessandro Bandini, l'ex presidente della provincia Andrea Pieroni.

L'illustrazione del progetto - Le paratie installate sono in 4 lastre in acciaio di dimensioni 8x3 metri, alimentate da corrente elettrica e in mancanza di questa da un generatore autonomo. Attraverso un software accessibile da un comune computer, si può determinare l'apertura delle paratie. Con un eventuale piena dell’argine, le paratie ai Piaggioni sarebbero in grado di far entrare l’acqua in eccesso nel bacino in modo pacifico.

L’intervento, il cui costo complessivo ammonta a 17,5 milioni di euro, ha visto inoltre la realizzazione di un’opera di scarico per lo svuotamento della cassa, di arginature a coronamento dell’intera cassa di espansione (per circa 5 km), di un nuovo tracciato del rio Arnino e di un impianto di sollevamento con pompe idrovore a servizio del rio Arnino.

L'azionamento in remoto attiva lampeggianti e sirene nel luogo, per segnalare anche agli abitanti la possibile situazione d'emergenza. Al termine delle piogge, la situazione ritornerà a livelli stabili sia nel corso d’acqua che nel bacino. Il geometra Paolo Bianchi del servizio lavori pubblici del Comune di San Miniato ha spiegato poi come si possa monitorare anche il livello idrico dell'Arno sia a Empoli che a Fucecchio, attravero un collegamento con il Centro funzionale della Regione.

Il rio Arnino - Sul rio Arnino è stata costruita una cateratta che la svuota in caso di piogge eccessive. Qui sono state installate cinque idrovore che prelevano l'acqua per inserirla in un alveo in calcestruzzo. Questi sistemi di sicurezza, per ogni azione, segnalano un report storico: così da vedere tutto quello che è stato fatto in ogni momento. Al momento, la responsabilità di questi 'movimenti' è nelle mani del Comune di San Miniato. In futuro, con lo smantellamento delle province e la riassegnazione delle competenze, "l'autorità principale diverrà la Regione", come ha confermato Rossi.

"Sindaco vai pure, che io ti sostengo" - La storia del progetto è travagliata, dura più di dieci anni e coinvolge due aziende fallite. "Però in un solo anno si è riusciti a portare a casa il progetto", come ha confermato il sindaco Vittorio Gabbanini. "Ci siamo attivati con una responsabilità enorme nei primi giorni dopo l'esondazione. Senza delibere o altri atti abbiamo affidato a sei ditte la provvisoria messa in sicurezza della zona con le prime paratoie. Quando Enrico Rossi è arrivato in visita alla zona, mi ha detto 'vai pure che io ti sostengo'. E così abbiamo fatto. Se avessimo perso ancora tempo, e senza l'aiuto determinante della Regione, saremmo stati ancora a parlarne". E i risultati si sono visti, dato che nessun'abitazione della zona di Roffia e Isola ha avuto allagamenti.

"Leonardo sarebbe orgoglioso di noi" - Quando la parola è passata al presidente Rossi, si è parlato di tutta la sicurezza idro-geologica della Toscana. "Questa è l'opera di messa in sicurezza più importante degli ultimi temi assieme alle casse di esondazione a Lastra a Signa. Sempre su questa zona del basso Valdarno, andranno in gara 15 milioni per la costruzione della foce armata dello Scolmatore. Nei prossimi tempi, progetteremo anche la risagomatura dello stesso, mettendo una cifra simile da parte. Risalendo sull'Arno c'è bisogno di concludere sulle dighe di leva a Figline".

Gli interventi finanziati e in progetto non sono miracolosi: "Non risolveranno completamente il problema, ma cambiano il quadro. È difficile reperire le risorse, siamo nella stretta del patto di stabilità. Ma abbiamo promesso di spendere qualcosa tutti gli anni. Se dall'alluvione del 1966 a oggi si fossero spesi 10 milioni tutti gli anni, non avremmo avuto troppi problemi. Lo stiamo facendo ora".

In conclusione Rossi dà un omaggio a un grande personaggio di queste terre, Leonardo da Vinci: "Colui che voleva mettere in siccità i pisani deviando il corso delle acque, vedendo un'opera come questa oggi forse sarebbe contento e orgoglioso".

Elia Billero

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